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Restano in cella. Caccia al secondo coltello.

Due giovani di origine marocchina sono indagati per l’omicidio di un 20enne, ucciso a coltellate nel parcheggio di una discoteca. Accusati anche di tentato omicidio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Il giudice si pronuncerà a breve sulla loro permanenza in cella.

I difensori hanno dichiarato che la situazione è complessa, con molti attori coinvolti e numerosi elementi da valutare. Hanno sottolineato l’importanza di comprendere la dinamica dei fatti e gli eventuali episodi di provocazione.

Hanno descritto il loro assistito come provato e disperato per l’accaduto. Sono fiduciosi sulla possibilità di chiarire la vicenda e gli eventi precedenti all’omicidio, che risultano significativi in ottica difensiva.

Proseguendo con le indagini, si cerca di chiarire cosa abbia scatenato l’accaduto, con particolare attenzione ai video e alle foto della serata. Attualmente, sono state acquisite immagini e testimonianze per ricostruire lo scontro tra i due gruppi. Un testimone ha fornito un breve video, e un altro giovane ha confermato come sia iniziata la lite. È in attesa di essere sentito anche un ferito, che non è ancora stato informato della morte dell’amico. Manca all’appello il secondo coltello usato durante l’aggressione, e non è chiaro come i due siano giunti nel locale.

Le attività investigative continuano con l’obiettivo di raccogliere elementi probatori a conferma della loro responsabilità. È stata ipotizzata anche l’eventuale partecipazione di altri complici, ma ciò rimane nel campo delle congetture.

La collaborazione dei testimoni è fondamentale per il progresso delle indagini. La raccolta di ulteriori materiale visivo e testimonianze è considerata cruciale per far luce sull’incidente.


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