Musk e Marte: «La salvezza dell’umanità entro il 2031»

Con l’incarico presso il Dipartimento per l’Efficienza Governativa ormai agli sgoccioli, è ripresa a tempo pieno la missione spaziale di rendere Marte abitabile. In un’intervista, è stata ribadita la convinzione che il futuro dell’umanità debba necessariamente guardare oltre i confini terrestri.
Durante la conversazione, sono state discusse le inefficienze, gli sprechi e gli abusi all’interno dell’apparato statale. Tuttavia, il cuore dell’intervista è stato il ritorno alla grande ossessione: la colonizzazione del pianeta rosso. Non si tratta di un’impresa simbolica, ma della costruzione di una vera città capace di sostenersi da sola, anche in assenza di rifornimenti dalla Terra.
La visione va ben oltre l’esplorazione: si parla di un’assicurazione sulla vita per l’intera specie. Il punto di partenza è un dato scientifico: il Sole, come ogni stella, è destinato a morire. Secondo la NASA, quando il Sole esaurirà il suo combustibile diventerà una gigante rossa tanto grande da poter inglobare Mercurio, Venere e forse anche la Terra. Questo accadrà tra circa cinque miliardi di anni, ma già oggi la prospettiva è ritenuta sufficiente per avviare un processo di espansione interplanetaria.
Il problema, però, non è solo il Sole. La sopravvivenza umana su Marte non può dipendere da continui collegamenti con la Terra. Se il Pianeta rosso non sarà capace di autosostenersi in caso di crisi globale, allora non si avrà realizzato una vera polizza di sicurezza per la civiltà.
Il «bivio esistenziale» sarà il momento in cui Marte riuscirà a prosperare autonomamente. Solo allora si potrà dire di aver protetto veramente la possibilità della vita oltre la Terra. Questa visione guida ogni passo delle imprese spaziali. Il percorso per realizzarla è già cominciato. È stato annunciato che entro la fine del 2026 una Starship dovrebbe partire verso Marte trasportando a bordo un robot umanoide. Se tutto andrà come previsto, le prime missioni con equipaggio potrebbero seguire entro pochi anni, con obiettivi ambiziosi fissati per il 2029 e date più realistiche indicate per il 2031.
Conclusioni: La visione di colonizzare Marte rappresenta una sfida ambiziosa e complessa, con implicazioni dirette per il futuro dell’umanità. La capacità di creare una civiltà autosufficiente su un altro pianeta è fondamentale per garantire la sopravvivenza della specie, evidenziando la necessità di una pianificazione a lungo termine e di innovazioni tecnologiche significative.