«Marito indifferente alla tragedia della bimba: l’autopsia, 15 colpi e minacce»
Il killer avrebbe dimostrato «fermezza nella volontà» di commettere l’omicidio e «indifferenza verso la tragedia generata», poiché non ha chiamato lui i soccorsi, ma è stata la figlia di 10 anni a farlo. Il gip di Milano ha convalidato l’arresto e disposto il carcere per un uomo di 50 anni che, la sera del 3 maggio, a Settala, nel Milanese, ha ucciso la moglie Amina, di 43 anni, con una quindicina di coltellate.
La vittima è stata uccisa davanti alla figlia, dopo tre anni di violenze e in un contesto di nozze combinate. L’uomo ha dichiarato: «Alla bambina non avrei mai fatto male».
Un’autopsia è stata fissata per venerdì mattina. L’avvocato del 50enne ha in programma un colloquio con assistenti sociali e il giorno dopo dovrebbe tornare in carcere per parlare con il suo assistito. Nell’ordinanza è riportato il grido disperato della bambina «papà, no!» riferito da un vicino di casa, sentito verso le 22 del 3 maggio.