Governo impugna legge toscana sul fine vita: “La difenderemo”
Approvata l’11 febbraio e promulgata il 14 marzo, la legge toscana sul fine vita, che regola l’accesso al suicidio medicalmente assistito, è attualmente oggetto di impugnazione da parte del governo nazionale. La normativa è stata elaborata anche grazie a una proposta di iniziativa popolare che ha raccolto 10.000 firme. La decisione di impugnare la legge è stata presa dal consiglio dei ministri, nonostante il fatto che la Toscana non intenda diventare un modello a seguire. Il governatore ha dichiarato che è paradossale ostacolare un impegno per attuare quanto indicato dalla Corte costituzionale, la quale ha sottolineato l’esigenza di affrontare un vuoto normativo in questo ambito.
Il presidente del Consiglio regionale ha osservato che il governo sta bloccando le riforme in Toscana, evidenziando situazioni simili riguardanti altre normative. La segretaria di un partito ha parlato di una scelta ipocrita e cinica, evidenziando che l’impugnazione arriva mentre si tenta di bloccare la legge sul fine vita in Parlamento. Critiche sono arrivate anche da altre forze politiche che hanno enfatizzato la necessità di garantire diritti in questo settore.
Al contrario, alcuni rappresentanti di altri partiti hanno definito la legge toscana incostituzionale e hanno sostenuto l’idea che ogni regione non debba normare su un tema così delicato. Un senatore ha annunciato che un comitato ristretto per discutere sul fine vita sarà convocato la prossima settimana, esprimendo l’auspicio di un avanzamento nel dibattito legislativo.