Ceto medio in difficoltà: oltre 70% chiede meno tasse.
Il ceto medio in Italia si trova in una situazione paradossale: è troppo ricco per ricevere aiuti, ma troppo povero per investire nel futuro. Due italiani su tre appartengono a questa categoria e oltre la metà teme che le condizioni dei propri figli peggioreranno. Chi si identifica in questa fascia sostiene che le proprie competenze non siano adeguatamente riconosciute nel reddito e oltre il 70% è favorevole a una riduzione delle tasse sui redditi lordi.
Negli ultimi anni, più della metà degli italiani che costituiscono l’ossatura sociale del Paese ha visto il reddito stagnare, e più di un quarto ha registrato una diminuzione. Solo il 20% riporta un miglioramento. Anche le spese tendono a diminuire, con il 45% degli italiani che ha già ridotto il proprio consumo.
L’identità culturale emerge come principale fattore di identificazione per il ceto medio, piuttosto che il reddito. Il 66% degli italiani si considera parte di questa categoria e per oltre il 90% ciò che conta è il sapere e le competenze acquisite. Tuttavia, l’82% del ceto medio ritiene che le proprie capacità non siano riconosciute e che il capitale culturale non si traduca in una giusta retribuzione.
Il timore per il futuro dei figli è palpabile: il 50% dei genitori del ceto medio crede che i propri figli stiano per affrontare una situazione economica peggiore e il 51% auspica che cerchino opportunità all’estero.
Inoltre, il 67% delle famiglie di ceto medio con figli conviventi sostiene spese straordinarie per garantire un futuro migliore, con oltre il 41% che offre supporto economico a figli e nipoti. I pensionati, a loro volta, rappresentano un importante ammortizzatore sociale, con il 47% di essi che aiuta regolarmente i propri familiari.
La percezione di protezione nelle reti di welfare è bassa: solo il 52% si sente tutelato. Questa inadeguatezza ha portato a una crescente domanda di welfare integrativo, con il 45% che possiede una polizza sanitaria o un fondo pensione. Anche i risparmi sono sotto pressione, con il 46% che ha ridotto la capacità di accantonare risorse e il 44% che prevede un peggioramento nei prossimi tre anni.
Infine, il 70% degli italiani richiede tasse più basse sui redditi lordi e oltre l’80% indica uno squilibrio tra quanto versato e quanto ricevuto in termini di servizi pubblici. La pressione fiscale è percepita come eccessiva e iniqua, soprattutto per chi lavora e investe. Si propone un intervento specifico per abbassare l’aliquota per la fascia di reddito medio, contribuendo a migliorare la situazione economica del ceto medio.