Sub morto nel recupero: ipotesi di esplosione.
Si fermano le operazioni di recupero del Bayesian, il veliero affondato un anno fa a Porticello durante una tempesta. La morte di un sub olandese, avvenuta mentre cercava di tagliare il boma del relitto, adagiato a 49 metri di profondità, ha portato al sequestro dell’area da parte della Procura di Termini Imerese, attualmente impegnata nell’indagine. La vittima, un sommozzatore di 39 anni, è stata trasferita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per l’autopsia. Emergenze ipotesi circa la causa dell’incidente: il sommozzatore potrebbe essere stato colpito da un pezzo di metallo staccatosi a seguito di un’esplosione innescata dall’uso di una fiamma ossidrica.
L’inchiesta è condotta dalla Capitaneria di porto e coordinata dal pm di Termini Imerese. I rilievi sul luogo dell’incidente potrebbero essere affidati ai sub della polizia o della guardia di finanza, che si sono immersi per eseguire operazioni preliminari. In alternativa, potrebbero intervenire sommozzatori della Marina, già attivi dopo il naufragio per recuperare strumenti di bordo, inclusi hard disk che potrebbero contenere registrazioni della notte in cui il veliero si è inabissato.
«Le circostanze dell’incidente sono attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità, che stanno collaborando con le parti interessate. Si sta offrendo supporto alla squadra di recupero in questo momento difficile, e la priorità è la famiglia del sommozzatore esperto e stimato. Questa pausa nelle operazioni permetterà di completare le indagini e di riorganizzarci», è quanto dichiarato in una nota da chi coordina le operazioni di recupero, affidate a diverse società.
Ieri (9 maggio) è iniziata l’attività per riportare a galla il veliero di un magnate inglese, deceduto nel naufragio insieme a vari membri della sua famiglia e dell’equipaggio.
Sul luogo del naufragio è arrivata la Hebo Lift 10, una grande gru destinata a tirare su il Bayesian. Partita da Termini Imerese dopo un viaggio da Rotterdam, la Hebo Lift 10 si è unita alla Hebo Lift 2, già ancorata nella zona del relitto. Il sommozzatore olandese lavorava al taglio del boma, in preparazione per l’intervento successivo sull’albero del veliero. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbero formate bolle di idrogeno che, a contatto con la fiamma ossidrica, avrebbero causato un’esplosione, provocando il distacco di un pezzo di metallo che ha colpito la vittima. Alle immagini delle operazioni, riprese con telecamere subacquee, è seguita l’attivazione dei soccorsi.
I pm devono ora verificare l’attendibilità di questa ricostruzione e chiarire le cause del naufragio, per cui tre membri dell’equipaggio sono indagati con l’accusa di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.