Activision denuncia gli autori di hack tossici di Call of Duty

Activision ha deciso di intentare una causa contro gli autori di due hack per Call of Duty, considerati così "tossici" da portare molti fan ad abbandonare la versione PC di Call of Duty: Black Ops 6. L’azione legale è rivolta contro Lergware e GameHook, due hack che Activision sta cercando di fermare.
Entrambi gli hack offrono funzionalità definite "tossiche", come la possibilità di espellere altri giocatori dai server multigiocatore o far crashare completamente i server. GameHook, in particolare, permette l’uso di cheat come l’"aimbot", un sistema di mira automatica, e l’"ESP Bot", che consente di vedere la posizione dei nemici attraverso muri o altri ostacoli.
Activision ha citato Ryan Rothholz, noto online come Lerggy, come autore di Lergware, sostenendo che ha lucrato sull’hack vendendolo a 25 dollari e aggiornandolo per vari titoli della serie. Dopo un avviso legale, Rothholz ha condiviso la diffida sul suo canale Discord, per poi cambiare alias e distribuire il codice sorgente ad altri hacker.
Attualmente, Activision accusa Rothholz di aver sviluppato un nuovo hack, GameHook, e di aver collaborato con altri, inclusi Collin Gyetvai e Jordan Newcombe Boothey, per diffondere ulteriormente il software. GameHook, disponibile per diversi capitoli della serie, è venduto a 50 dollari per l’edizione base, con opzioni più costose per aggiornamenti futuri. Secondo Activision, GameHook ha generato ricavi significativi, utilizzati per barare nel gioco.
Nonostante le diffide inviate, i denunciati hanno continuato a operare senza impegnarsi a cessare le loro attività. Activision crede che continuino a sfruttare canali privati per offrire hack simili, con la probabile intenzione di riproporre GameHook sotto un nuovo nome.
Infine, Activision sta richiedendo un risarcimento monetario che potrebbe ammontare a milioni di dollari, sottolineando come la condotta di questi soggetti danneggi la propria reputazione e porti molti giocatori ad abbandonare la versione PC di Call of Duty: Black Ops 6.
Conclusioni
La battaglia di Activision contro i cheater continua senza sosta, con l’intento di preservare l’integrità del gioco online. Probabilmente, questa lotta proseguirà finché esisteranno opportunità di gioco in rete.