Tecnologia

Per gli italiani, l’IA è un compagno estroverso che gestisce le “faccende” quotidiane.

Attività che generano ansia e perdite di tempo: l’uso dell’intelligenza artificiale in Italia

L’intelligenza artificiale si sta affermando come un importante alleato emotivo per gli italiani, contribuendo ad alleviare ansia e malessere legati alle incombenze quotidiane. Questo è il risultato di un’indagine condotta da Samsung in collaborazione con Toluna, che analizza come l’IA stia influenzando le abitudini e le aspettative delle persone.

Le attività più scomode

Tra le attività che si desiderano delegare all’IA, spiccano quelle percepite come più onerose: il 37% degli intervistati affiderebbe reclami e pratiche amministrative, mentre il 36% percepisce queste attività come fonte di ansia. Un altro 27% vorrebbe liberarsi delle perdite di tempo quotidiane, come bollette e attese, mentre il 30% preferirebbe evitare telefonate di servizio, considerate una scocciatura comune.

Il desiderio di semplificazione è forte e alimentato da motivazioni emotive: il 76% degli italiani desidera liberarsi dai compiti noiosi, il 75% cerca di risparmiare tempo ed energie e il 74% vuole evitare situazioni di stress.

Il percorso verso l’IA

Il processo di adozione è iniziato: 4 italiani su 10 hanno già utilizzato strumenti digitali come l’IA per organizzarsi e sono soddisfatti, mentre il 23% ne fa uso, sebbene con risultati non del tutto soddisfacenti. Gli strumenti più utilizzati includono annotazioni di scadenze (54%), appuntamenti (36%) e ricerche online (33%).

La fiducia nell’IA

Nonostante l’apertura verso l’IA, persiste un certo scetticismo: il 40% dei partecipanti l’utilizzerebbe se fosse giudicata veramente affidabile, mentre il 25% la considera un potenziale sollievo. Tuttavia, circa il 49% degli italiani che evitano ulteriore supporto tecnologico preferisce gestire le attività personalmente per una maggiore sicurezza, evidenziando la necessità di un controllo percepito. Affinché l’IA venga accettata, deve apparire come un alleato trasparente e rassicurante.

I tre elementi fondamentali che gli italiani considerano necessari per fidarsi dell’IA sono:

  • Facilità d’uso (54%), particolarmente richiesta dai Baby Boomer (66%).
  • Privacy e protezione dei dati personali (49%).
  • Precisione nella comprensione delle necessità (42%).

Il ruolo degli smartphone

Lo smartphone emerge come il dispositivo principale per l’IA: per il 76% degli italiani, è lo strumento più utile, superando il PC (35%). In un contesto sempre più mobile, l’IA deve essere tascabile e integrata nei dispositivi già utilizzati quotidianamente.

Questa tendenza è sostenuta dai progressi dello smartphone Galaxy Z Fold 7, progettato per integrare al meglio le funzionalità di intelligenza artificiale. Con strumenti che semplificano la produttività e stimolano la creatività, lo smartphone si propone come un hub intelligente sempre accessibile. La rapidità di elaborazione e la protezione della privacy rispondono alle aspettative degli utenti, i quali cercano soluzioni pratiche e innovative.

In conclusione, gli italiani sono inclini a delegare all’IA compiti che generano ansia o noia, ma richiedono semplicità, precisione e rispetto della privacy. Lo smartphone risulta l’hub ideale per rendere l’IA un componente concreto e quotidiano nella vita di tutti i giorni.

Fonti
Samsung Newsroom Italia

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