L’A321neo di ITA Airways in condizioni precarie.

Nessuno mi può accusare di essere un denigratore a prescindere, allo stesso modo posso vantarmi di non essere un markettaro, perché i biglietti me li pago praticamente sempre.
Le rare eccezioni sono quelle situazioni in cui vengo invitato a eventi o voli che non possono essere acquistati sul sito della compagnia. È accaduto recentemente quando Etihad mi ha invitato alla cerimonia di consegna del suo primo A321LR, oppure quando Air France mi ha ospitato alla presentazione della nuova cabina de La Première.
Questa è una sottile differenza che mi distingue dalla quasi totalità del panorama di influencer, content creator e youtuber che fanno recensioni o reels di voli e che spesso si dimenticano di inserire hashtag nei loro contenuti. Anche perché, oltre a un piccolo tag in basso, sarebbe corretto dirlo chiaramente anche nel video.
È ciò che mi permette di dire sempre la mia opinione ogni volta che metto piede in un aereo, in un hotel o in una lounge in giro per il mondo.
È la ricetta base di TFC: non informo la compagnia, prenoto e pago il mio biglietto, volo e recensisco, e non mando nemmeno la recensione in visione preventiva alla compagnia per barattare alcun tipo di vantaggio.
Ho usato i punti Volare per prenotare il biglietto
Questo biglietto mi è costato pochi euro e zero punti. Il motivo è semplice: ho usato i punti Volare per scalare il costo del biglietto. Avevo raggiunto lo spending della mia ITA Airways Platino American Express per far scattare questo benefit e l’ho subito sfruttato.
Quando ho richiesto la carta ho ottenuto 120k punti Volare come welcome bonus e ho accumulato 300k miglia Volare con il programma “presenta un amico”.
Dato che con il pagamento in questa modalità non si può coprire l’intero costo, i punti che ho usato sono stati 113.572, a fronte di un massimo di 125k che si possono riavere tramite il pointsback. In questo modo ho ridotto la spesa di circa 568€ e pagato solo le tasse.
Adesso sono in attesa che i punti utilizzati per questa prenotazione mi vengano riaccreditati.
Una macchina “conciata” male
Mi ha rattristato moltissimo vedere lo stato della manutenzione interna dell’aeroplano. Non parlo solo della pulizia, ma soprattutto per lo stato in cui versava la mia poltrona 1A.
C’è chi mi ha dato del polemico quando ho rimarcato come la scelta della tappezzeria chiara fosse bella, ma sbagliata. Per lavare la moquette bisogna rimuovere i sedili: ecco perché, salvo rare eccezioni, gli interni degli aerei sono quasi sempre in tonalità dove lo sporco si percepisce meno.
Il rammarico non è solo nella moquette, ma nello stato generale della macchina. Grumi di sporco nelle intercapedini, fazzoletti e altri residui lasciati lì da tempo, a giudicare dalle condizioni.
Moltissimi lettori continuano a segnalarmi problemi ai sedili, soprattutto nelle classi premium: tavolini che non si aprono o chiudono correttamente, supporti delle poltrone che non si estendono, sedili che non reclinano completamente.
Le condizioni di questo mobiletto dimostrano come siano mesi che lo sportello è rotto e ormai equipaggi, passeggeri e addetti alle pulizie hanno imparato l’arte di McGyver, diventando dei provetti scassinatori per aprire lo storage, dato che il pulsante non funziona.
Il bracciolo della mia poltrona mi è letteralmente rimasto in mano, senza opporre la minima resistenza quando mi ci appoggiavo sopra.
Non è tutta colpa della compagnia
È evidente che ci siano stati risparmi sulla manutenzione degli interni. Non parlo di quella strutturale o obbligatoria per legge: gli aerei sono assolutamente sicuri, ma dove si poteva tagliare si è fatto. Anche questo è un modo per presentare un bilancio migliore.
Una delle ragioni è il fatto che gli aerei, come le macchine che usiamo tutti i giorni, per essere riparati devono essere fermati. Mettere a terra un A321neo o un A330 non è certo come prendere un’auto sostitutiva.
Certo, in molti casi la colpa è anche dei passeggeri che si lamentano ma che sono i primi a fregarsene del prossimo. Nei miei viaggi ho visto di tutto e, purtroppo, 99 volte su 100 non siamo tutti come i coreani che puliscono prima di lasciare il posto.
E’ però evidente che un pochino di colpa la hanno sicuramente anche i produttori degli allestimenti, sempre più leggeri e fragili.
Conclusioni
Servizio impeccabile, buon catering e poltrona fantastica. Adesso speriamo solo che venga messa mano a tutte le magagne che ci sono in questa e nelle altre macchine in flotta.