La saga di Need For Speed in crisi per la guerra.

Una manovra di rebranding da parte di EA potrebbe rappresentare la pietra tombale sulla saga di corse automobilistiche clandestine più famosa di sempre: Need for Speed.
Ricordate quando, qualche anno fa, le corse clandestine erano uno dei trend multimediali più apprezzati? Al cinema e in televisione impazzava la saga di Fast and Furious, diventando icona per tutti quei giovani in cerca di adrenalina, tamarragine e frasi a effetto. E se si pensa all’unico videogioco che ha saputo cavalcare quel trend, non può che venire in mente Need for Speed.
NfS, sebbene non fosse il miglior brand di corse automobilistiche né il più veritiero, si distingue come il più divertente che la generazione 2000-2010 abbia conosciuto. Con picchi di successo raggiunti con titoli come Carbon e Underground, i giochi di Need for Speed erano parte di quel “mucchione” che chiunque avesse una console finiva col possedere, a volte senza nemmeno ricordare come quel disco fosse arrivato. Ora però, la corsa parrebbe star giungendo alla fine.
Secondo EA, non c’è più spazio per NfS?
Recentemente si è conclusa la beta aperta di Battlefield 6: un successo di presenze, con migliaia di giocatori che hanno passato ore a darsi battaglia. Ma perché questo dovrebbe essere considerato un segnale negativo? La mossa di EA ha attirato l’attenzione dei videogiocatori.
Tutto ruota attorno all’azienda Criterion, che ha realizzato negli ultimi anni i titoli della saga di Need for Speed come Hot Pursuit e Unbound. Di recente, i più attenti hanno notato il cambio di nome dell’azienda, ora chiamata ‘Criterion Games – A Battlefield Studio’, entrando ufficialmente a far parte della squadra che si occupa del celebre sparatutto, insieme a DICE, Motive e Ripple Effect.
A ulteriore conferma, era stata annunciata da Dino Dalle Carbonare la chiusura del sito Speedhunters, che trattava l’argomento automobilistico ma era strettamente legato alle produzioni EA come Need for Speed e Burnout, diventando un punto di riferimento per la community. L’intenzione di EA sembra chiara.
Convogliare tutte le energie di Criterion esclusivamente su Battlefield 6 è una decisione comprensibile dal punto di vista commerciale, poiché il pubblico ha risposto bene al nuovo capitolo. Tuttavia, sebbene non vi siano conferme ufficiali, una mossa del genere potrebbe significare la fine per il franchise di Need for Speed e, probabilmente, anche per Burnout.
Conclusioni
Le recenti scelte strategiche di EA potrebbero avviare una nuova era per la compagnia, ma al contempo segnano anche un possibile epilogo per alcune saghe iconiche della storia dei videgiochi. Il futuro di Need for Speed appare incerto, lasciando i fan con molte domande e poche certezze.