Futuro su Marte: il dna è la vera sfida da affrontare

Luca Parmitano, siciliano classe 1976, è un astronauta dell’ESA dopo una carriera come pilota collaudatore dell’Aeronautica Militare. Ha conseguito la laurea in Scienze politiche all’Università Federico II di Napoli, e da giovane ha coltivato una passione per il giornalismo, viaggiando fino in America. È il primo italiano a camminare nello spazio durante una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Da bambino, Parmitano aveva paura del buio e ricorda che l’acqua del rubinetto di casa era poco gradevole, mentre quella del garage, proveniente dall’Etna, era deliziosa. Questo lo portava a dover scendere al buio, un’esperienza che lo spaventava. Tuttavia, con il suo "cappello da Indiana Jones", affrontava la situazione.
Il suo spirito esplorativo è emerso fin dalla giovane età, e riconosce il merito del nonno Salvatore, appassionato di libri, per aver alimentato il suo interesse per l’avventura. Durante le vacanze vicino a Enna, un poster de "L’impero colpisce ancora" attirò la sua attenzione, specialmente l’immagine di Luke Skywalker, un ragazzo biondo con il sogno di diventare pilota.
Durante l’adolescenza, si fece crescere i capelli e iniziò a suonare il basso, ispirato dalla musica dei Police e U2. Si innamorò di una ragazza californiana e, in America, incontrò un marine che gli fece scoprire la bellezza del volo. Tornato in Italia, superò un test per l’Aeronautica Militare, dove ha avuto i suoi alti e bassi iniziali, ma la sua determinazione non venne mai meno.
Nel corso della sua carriera, incontrò Maurizio Cheli, pilota del Reparto Sperimentale di Volo, che diventò la sua ispirazione. L’astronauta sente un senso di libertà quando vola e crede nel valore delle esplorazioni spaziali, sottolineando come esse possano portare a scoperte utili anche sulla Terra.
Nonostante le spese elevate delle missioni spaziali, Parmitano sostiene che gli esperimenti senza gravità possono risolvere problemi terrestri. Molte innovazioni, come telecamere miniaturizzate e dispositivi medici, sono emerse dalla ricerca spaziale.
Il riciclo dell’acqua a bordo delle navicelle è fondamentale, e nel 2023 gli astronauti sono riusciti a riutilizzare il 98% dei liquidi. L’assenza di gravità richiede anche un allenamento costante, mentre la dieta degli astronauti è influenzata dai cambiamenti nel gusto, portando a un maggiore consumo di cibi saporiti.
Durante la sua seconda missione, partecipò a un evento musicale in diretta dallo spazio, dimostrando l’interesse e la connessione tra lo spazio e la cultura popolare. È coinvolto nel programma Artemis, un’importante iniziativa per l’esplorazione lunare.
Oltre alla Luna, si parla di Marte e dell’importanza di prepararsi a missioni più lunghe nel sistema Terra-Luna. Parmitano evidenzia come la vera sfida sia costruire una presenza sostenibile nello spazio prima di dare il passo definitivo verso il Pianeta rosso, dove si prevede di trovare altre condizioni favorevoli alla vita.
Il futuro dell’umanità nello spazio solleva interrogativi sulla nostra capacità di adattamento agli ambienti extraterrestri. La riflessione finale di Parmitano si concentra sulle sue figlie, rappresentando per lui la speranza e il futuro da proteggere.
Conclusioni
L’esperienza e le scoperte legate all’esplorazione spaziale offrono opportunità uniche non solo per l’avanzamento scientifico, ma anche per comprendere meglio il nostro posto nell’universo. La determinazione e la passione di figure come Parmitano ispirano nuove generazioni a esplorare, innovare e sognare.

