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Due cuccioli dell’Era Glaciale riemergono dal ghiaccio.

Un risveglio dal passato


Fonte: ai-generated

Nel cuore gelato della Siberia, due cuccioli preistorici sono tornati alla luce dopo 14.000 anni, con una conservazione impressionante: pelliccia intatta, tratti riconoscibili e perfino l’ultimo pasto nello stomaco.

Il ritrovamento è avvenuto nella zona di Tumat, tra strati di permafrost che hanno conservato i cuccioli come in una macchina del tempo. Per gli studiosi, è tra le scoperte più affascinanti dell’era glaciale.

Un’epoca dominata da bestie giganti

All’epoca, i cuccioli vivevano in un paesaggio popolato da mammut lanosi e rinoceronti preistorici, in cui i primi insediamenti umani stavano appena comparendo.

I due animali si aggiravano tra tane scavate nel terreno gelato, probabilmente senza contatti diretti con l’uomo. Anche se vicino ai resti sono stati trovati strumenti umani, non ci sono prove di addomesticamento.

Questi elementi fanno pensare a un ambiente selvaggio, dove gli esseri umani e i carnivori condividevano lo spazio, ma non la vita sociale.

Non erano cani, erano lupi mai visti prima

All’inizio si pensava fossero i primi cani addomesticati. Una teoria suggestiva, vista la presenza di resti di mammut tagliati e bruciati.

La realtà è ancora più incredibile: grazie all’analisi genetica condotta, è emerso che si trattava di due cucciole di lupo, sorelle, appartenenti a una popolazione estinta, senza discendenza diretta e legami con lupi o cani moderni.

I corpi erano in uno stato così perfetto da permettere lo studio dettagliato anche dello stomaco: all’interno c’erano carne di rinoceronte lanoso e piume di ballerina bianca, prova di una dieta varia e ricca.

Un mondo che continua a parlare

I due esemplari, probabilmente morti all’improvviso a causa di un crollo nella tana, sono un documento vivente dell’Era Glaciale.

La loro esistenza ci racconta com’era la vita per i grandi predatori del Pleistocene: un mix di adattamento, istinto e convivenza con un clima estremo. E non è escluso che ci siano altri cuccioli ancora nascosti nel ghiaccio.

Questa scoperta permette di capire meglio l’evoluzione dei lupi, il loro comportamento sociale e l’ambiente in cui sono cresciuti. Un viaggio nella preistoria che, grazie alla scienza, continua a sorprenderci.

Conclusioni

Il ritrovamento delle due cucciole di lupo offre un’affascinante finestra sul passato, rivelando non solo dettagli sulla vita animale dell’epoca, ma anche sull’interazione con gli esseri umani. Questi elementi possono contribuire a una maggiore comprensione dell’evoluzione e della diversità della vita sulla Terra.


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