Accusa del fondatore di Arkane su Xbox Game Pass.

All’indomani dei significativi tagli annunciati da Microsoft alla divisione Xbox, si susseguono opinioni e teorie sulla situazione attuale. In particolare, torna alla ribalta l’accusa che il Game Pass possa essere un elemento dannoso per l’industria videoludica. È stata espressa l’idea che i risultati deludenti di Xbox potrebbero essere collegati a questo servizio, con commenti che pongono l’accento sul Game Pass come un fattore critico.
Un danno che continua da una decade?
Si sostiene che il Game Pass rappresenti un modello insostenibile che da tempo danneggia l’industria, supportato da ingenti investimenti. Tuttavia, questa visione non considererebbe completamente l’attuale scenario di mercato. Infatti, per gli sviluppatori, includere un gioco nel Game Pass implica comunque ricevere un compenso adeguato per coprire le eventuali vendite mancate, garantendo una stabilità economica.
Inoltre, il modello non è esclusivo, permettendo ai giochi presenti nel Game Pass di essere acquistati anche su altre piattaforme. L’apertura dei giochi Microsoft ad altre console potrebbe contribuire a migliorare la questione delle entrate. La preoccupazione di un’eventuale saturazione del sistema sembra al momento essere infondata. Tuttavia, è possibile che la strategia di Xbox possa aver avuto un ruolo nel ridimensionamento della divisione, a meno che non derivi da un orientamento verso investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale.
Infine, vi è la convinzione che un modello in abbonamento possa essere sostenibile se orientato verso titoli più vecchi, consentendo di rilanciare giochi che hanno già completato il loro ciclo vitale nel mercato tradizionale.
Conclusioni
La questione del Game Pass e il suo impatto sull’industria videoludica solleva un dibattito complesso. Mentre alcuni esperti evidenziano potenziali rischi, altri vedono opportunità per un modello di business che potrebbe evolvere nel tempo, adattandosi alle esigenze sia degli sviluppatori che dei giocatori.