Finanza smantella traffico di stupefacenti.
Si sono concluse le indagini della guardia di finanza di Trento con il sequestro di due pistole, 12,4 milioni di euro e oltre 130 kg di droga, smantellando un traffico che coinvolgeva quattro gruppi criminali attivi nella provincia di Trento.
Le indagini hanno portato a 37 misure cautelari, tra cui 20 arresti, di cui due domiciliari, 13 divieti di dimora e 3 obblighi di dimora nell’area della provincia. I reati contestati includono traffico di stupefacenti, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e reati contro la pubblica amministrazione. Sono coinvolti 70 indagati di nazionalità italiana, albanese e magrebina.
Le indagini
Le indagini sono iniziate da segnalazioni di operazioni sospette di alcune attività commerciali nel settore alberghiero e della ristorazione, che avevano acquisito diversi esercizi commerciali durante il periodo pandemico, ostentando un tenore di vita elevato. È emersa la presenza di quattro gruppi criminali impegnati nel traffico di droga.
Il primo gruppo, composto da 18 persone, includeva una famiglia di imprenditori trentini che, collaborando con pusher, spacciavano cocaina tramite l’attività di ristorazione. Le transazioni avvenivano telefonicamente, con il messaggio in codice “Pizze d’asporto”, dove i vari gusti corrispondevano ai quantitativi richiesti, talvolta pagati anche con il Pos. Il denaro guadagnato veniva riciclato con l’aiuto di un commercialista e un intermediario del settore assicurativo, per essere reinvestito nelle attività degli imprenditori. È emerso che la famiglia ha corrotto un funzionario per un bando relativo a una prestigiosa struttura alberghiera.
Per quanto riguarda gli altri tre gruppi, le indagini hanno svelato attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, portando al sequestro di quattro bar – uno a Trento, due ad Andalo e uno a Lavis – e di una società finanziaria che detiene le quote di altre tre imprese: due nel settore commerciale e una della ristorazione. Sono in corso ulteriori indagini per un eventuale sequestro di denaro in criptovalute.