Viaggio multimediale tra archeologia e coraggio femminile

A Badalucco, a cento metri dal ponte di Santa Lucia, in direzione monte lungo il fiume Argentina, sta per aprire un museo dedicato ai reperti provenienti dalla Tana Bertrand, scoperti tra il 1906 e il 1908 da un’archeologa britannica. Questa realizzazione rappresenta uno dei principali obiettivi dell’Amministrazione Orengo e l’apertura è prevista per Natale. Sarà gestito dall’ufficio turismo e manifestazioni e la visita in anteprima ha rivelato un progetto destinato a attrarre almeno settemila visitatori all’anno, in un contesto già noto per la sua bellezza e qualità della vita.
L’area espositiva si compone di diverse sale, con un forte focus su elementi multimediali. Il progetto è stato seguito da un architetto, supportato da artigiani locali e una ditta di costruzioni. L’esibizione occuperà una superficie di circa 150 metri quadrati, che precedentemente era un frantoio. Ci sarà una sala centrale utilizzabile per conferenze e spazi più piccoli, tra cui la reception e una stanza con una riproduzione in scala reale della Tana Bertrand. Il visitatore avrà anche la possibilità di vivere l’esperienza di uno speleologo tramite un gioco interattivo.
Nel 1906, l’archeologa britannica, scendendo nella Tana, scoprì un sito sepolcrale risalente all’età del rame, con resti di mandibole e osse che datano tra 1800 e 2800 anni fa. Da questo luogo furono estratti vari reperti, tra cui punte di lancia e oggetti ornamentali.
Una campagna di ricerca nel 1930 ha portato a un inventario più dettagliato dei reperti, simili a quelli trovati in precedenza. Parte dei reperti furono destinati a musei locali, mentre gli eredi dell’archeologa hanno donato altri beni al Museo Ashmolean di Oxford. Gli archeologi successivi continuarono a catalogare i ritrovamenti, ampliando la conoscenza storica del sito.
Il Comune punta a riappropriarsi di questo pezzo di storia locale e ha avviato trattative per esporre reperti anche da altre istituzioni. Tuttavia, ci sono ostacoli burocratici e normative di sicurezza che complicano il processo. Per questo, il nuovo museo prevede un itinerario multimediale che offre una presenza “virtuale” dei reperti, piuttosto che mostrarli fisicamente.
La Tana Bertrand è attualmente chiusa al pubblico per ragioni di sicurezza, ma resta un sito ricco di possibilità e scoperte future. Si sta anche considerando di avviare una nuova campagna di scavi, anche se ci sono attualmente difficoltà di funding. Grazie a fondi già stanziati, il museo sta cominciando a prendere forma, con l’auspicio che diventi un centro d’attrazione culturale significativo nella zona.



