Storia

Unica manifestazione contro guerre e riarmo il 21 giugno.

Stanotte Israele ha attaccato l’Iran, mettendo ulteriormente in evidenza il suo carattere di aggressività e violenza. La Nato ha deciso di fissare al 5% la spesa militare minima per i vari paesi aderenti, creando così le condizioni per una guerra con la Russia e per la privatizzazione dei servizi sociali in Europa. Nei giorni scorsi è stata proposta l’istituzione di una tassa europea sui paesi che non raggiungano il 5% della spesa militare.

Le classi dirigenti occidentali sembrano puntare decisamente verso un conflitto globale, rendendo fondamentale la creazione di un movimento ampio e popolare contro la guerra e il riarmo. È imperativo che le voci dei popoli emergano, data la complicità delle élite di vari orientamenti politici in questa logica bellica.

In coincidenza con il vertice Nato che si svolgerà a L’Aia dal 24 al 26 giugno 2025, è prevista una giornata di mobilitazione europea contro il riarmo e le spese militari.

È preoccupante che a Roma siano state indette due manifestazioni distinte per il 21 giugno. Sebbene entrambe le manifestazioni si oppongano alla guerra e al riarmo, la loro separazione rende difficile costruire un movimento unitario in Italia che possa rappresentare il vasto sentimento popolare contro la guerra e i costi militari.

Vi è un appello a trovare una sola mobilitazione per il 21 giugno, invitando a superare le differenze per unirsi contro le guerre e il riarmo, fattori che sottraggono risorse ai servizi sociali. L’unità si basa sulla riconoscenza di un’urgenza condivisa: fermare la guerra e opporsi al genocidio.

La situazione è critica e richiede unire tutte le forze che si oppongono a questa deriva bellicista, senza protagonismi, puntando sulla cooperazione per una grande mobilitazione popolare. La divisione significherebbe compromettere l’efficacia delle azioni pacifiste.


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