Strade di Torino: biografie di 1000 personaggi celebrati

Don Giovanni Minzoni è un simbolo dell’antifascismo. Nel 1923, fu assassinato dalle camicie nere a causa della sua attività nel Partito Popolare. Le autorità repubblicane decisero di intitolargli una strada a Torino, in prossimità di piazza Solferino. Il suo nome sostituì quello di Pierino Delpiano, un giovane ucciso nel 1919 in uno scontro tra militari e operai, successivamente definito “martire fascista” in un periodo di revisione storica. Delpiano era uno scout, cattolico e vicino ai popolari, proprio come Minzoni.
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Questa è solo una delle molte storie raccolte da un gruppo di studiosi nell’ambito del progetto “Strada per strada. Memoria e toponomastica politica a Torino”, promosso da un Dipartimento accademico e collaborazione con le autorità comunali.
L’appuntamento
Le strade, piazze, giardini e scuole di Torino intitolate a luoghi o personaggi significativi sono oltre 1030. I ricercatori le hanno catalogate e analizzate, producendo grafici e mappe interattive. I nomi sono stati modificati nel tempo, a testimonianza di una continua guerra culturale.
I risultati della ricerca, primo studio di questo tipo in Italia, verranno presentati oggi alle 18.30 al Salone del Libro, nello Spazio della Città e della Città Metropolitana.
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Risorgimento e Resistenza
I gruppi toponomastici più numerosi sono quelli del Risorgimento (184 intitolazioni) e della Resistenza antifascista (145), entrambi con un ruolo significativo a Torino. “Queste epopee sono costitutive dell’Italia contemporanea” osserva un sociologo che ha coordinato la ricerca, evidenziando come nella toponomastica ci sia un intento di conciliazione nazionale.
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La guerra e i Savoia
La Prima Guerra Mondiale ha 125 strade a lei intitolate e i Savoia occupano i nomi delle arterie principali e delle vie del centro città.
Fascisti e antifascisti
Un capitolo a parte riguarda i “martiri fascisti”. Tra il ’45 e il ’46, a Torino, fu effettuata una rapida sostituzione di 73 nomi scelti da Mussolini con quelli di personalità antifasciste.
Donne assenti
I toponimi cambiano, soprattutto nei periodi di grandi trasformazioni storiche. Recentemente, è emersa la necessità di rimuovere i nomi di personalità legate al colonialismo e al fascismo. È stata proposta l’idea di aggiungere targhe informative per raccontare la storia di ogni intitolazione. In questo contesto, le donne sono le grandi assenti: fino al 1950, solo il 4% delle intitolazioni portava nomi femminili. Questo numero è raddoppiato nella seconda metà del secolo e ha visto un piccolo aumento agli inizi degli anni 2000, anche se le intitolazioni femminili rimangono poche e con potenziale di crescita.