Scopri i Cammini Etruschi: sette percorsi da esplorare.

Circa 120 chilometri di escursioni inaugurati il 14 novembre tra necropoli, fonti termali, aree boschive e animali selvatici
(BdI n. 1.025) Camminando tra le varietà di piante come faggi, querce, castagni e sugheri, si possono odorare i profumi di mentuccia, rosmarino e timo. Si scorgono mandrie di cavalli liberi al pascolo, si avvistano poiane in volo a caccia di prede, ci si ferma ad ammirare rocche e paesi medievali in cima alle colline. Il percorso dei nuovi sette Cammini degli Etruschi, inaugurati il 14 novembre, tra valli e colline che vanno da Cerveteri a Vulci, è un incontro con la storia dell’antica civiltà millenaria. Gli itinerari, circa 120 chilometri complessivi di escursioni, collegano luoghi simbolo dell’Etruria Meridionale, dalla Necropoli della Banditaccia di Cerveteri alla Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, passando per Vulci, San Giovenale, Pyrgi e altre testimonianze archeologiche.
Partendo dalle terme di Stigliano, il trekking di 12 chilometri conduce a Vulci. Nell’area a valle di Canale Monterano, le acque termali sulfuree sgorgano da millenni; nel parco del complesso edificato dopo la guerra su una residenza nobile storica del XVIII secolo, dove si trova anche un resort di 40 camere, i resti dei templi romani sono ancora visibili e segnano l’esistenza di un’antica area sacra.
Tra necropoli, volpi e orchidee
Lo sguardo dal ponte che conduce alla prima parte del sentiero mostra la gola dove l’acqua dell’affluente del fiume Mignone scorre libera tra la vegetazione. Fosso di Sette Cannelle, di Valle Ascetta, del Termine, Ferrone: i corsi d’acqua segnano la camminata sulle foglie gialle dell’autunno che coprono un’antica strada etrusca, poi romana e medievale. L’attraversamento del fosso Lenta è un piccolo guado che supera il confine tra i Monti Sabatini, territorio di origine vulcanica, e le montagne di Tolfa, un tempo sommerse dal mare. L’area è protetta dai Pic, dove non ci sono case né borghi, e le mandrie di cavalli e vacche maremmane girano libere al pascolo. Dopo circa tre chilometri di cammino si giunge in un radura dove tra le colline si notano i fori neri di accesso alle prime tombe etrusche. «Questi sono i dromos – spiega -, i corridoi di accesso che portano all’ingresso della tomba, a volte composta da più camere funerarie». Questa necropoli risale al V e IV secolo a.C. Gli scavi hanno portato alla luce sarcofagi e tesori conservati nei Musei archeologici di Tarquinia e Cerveteri, ma anche a Viterbo, Vulci e nel museo di Tolfa. Proseguendo nella boscaglia, si trovano volpi, istrici, cerbiatti e cinghiali, fino a una leggera pendenza con vista su Monte Angiano, una delle riserve di orchidee più grandi d’Italia. Dopo qualche minuto, si cominciano a scorgere le colline che ospitano Tolfa e i ruderi della vicina Rocca di Frangipane, edificata nel IX secolo a.C. La camminata continua per un paio d’ore su ciottoli fino a scorgere i resti di un’antica cisterna romana quando mancano 3 chilometri alla fine del percorso.
Supporto di Regione e Comuni
L’ultimo tratto dell’itinerario è una ripida salita per raggiungere l’antica città di Tolfa, con cinta e struttura medievale, dove è consigliata la visita al Museo Civico e poi continuare il percorso verso la Chiesa medievale di Santa Maria di Cibona che conduce a un’area boschiva al confine con il Monumento Naturale Faggeto di Allumiere, una foresta di faggi con elevata biodiversità. Allumiere è nota per il palio degli Asini e per l’allume, utilizzato nell’industria tessile. La «DMO Etruskey» ha ideato i Cammini, riconosciuta dalla Regione Lazio, riunendo 12 Comuni del litorale e dell’Etruria laziale, insieme a 44 soci privati. Si tratta di una rete di soggetti pubblici e privati che lavorano per la valorizzazione turistica, culturale e ambientale del territorio. Tra le azioni di rilievo figura il supporto ai Comuni, con Tarquinia capofila, nella candidatura a Città Capitale della Cultura 2026, inclusi: Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Bracciano, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Fiumicino, Ladispoli, Manziana, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa.



