Roma: la cultura è nel Centro, scarseggi nel resto.

Censimento di 7.422 luoghi in 59 categorie tra musei, chiese, siti archeologici, biblioteche, cinema e teatri: emerge una città non omogenea.
Il primo è il Centro con le sue meraviglie, dove la cultura sembra seguire le regole della Ztl. Poi l’Esquilino con i luoghi storici e gli spazi multiculturali. Seguono Trastevere con i piccoli teatri e gli spettacoli nei locali. Al contrario, Santa Palomba, Tor di Valle e un’area di Centocelle sono tra le zone urbanistiche dove la cultura non è attiva, per mancanza di strutture o per altre priorità da affrontare.
Censiti 7.422 luoghi culturali in città
Roma, Capitale della cultura, ha un patrimonio e un’offerta senza eguali, ma non è omogenea. Un team accademico ha creato una mappa dei luoghi culturali, mostrando una città con un’attività culturale viva, ma che pulsano soprattutto nel Centro.
Nelle periferie, però, l’attenzione alla cultura è flebile. Sono stati censiti 7.422 luoghi per 59 categorie, con il Centro che conta 1.669 presidi culturali, compresi 36 musei e 27 teatri storici, mentre in periferia ci sono quartieri privi di teatro o cinema.
Primo il Centro con la sua Grande Bellezza
A Roma ci sono 1.165 archivi, biblioteche e sale studio; 761 basiliche e chiese; 528 edicole; 348 librerie; 244 musei; 229 teatri; 192 ville storiche e 117 cinema.
Il Centro detiene la Grande Bellezza, con hotel e ristoranti che contribuiscono alla cultura. L’Esquilino è secondo con 607 luoghi, seguito da Trastevere con 358, e altre zone come Prati e la zona Archeologica, tutte con significative presenze culturali.
«Necessario riequilibrare l’offerta culturale»
Le zone culturalmente «depresse» sono lontane dal centro, spesso caratterizzate da aree degradate dove le priorità sono altre, come i servizi di base. Ci sono 103 zone su 155 in cui non esiste un museo o un’area archeologica, e col 96 che non hanno un cinema e 57 senza librerie. In queste aree, la cultura è vista come un bus verso il Centro.



