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Ultima chiamata di Chamila: cosa ha rivelato.

Venerdì pomeriggio: ore 17.36. Un uomo di 35 anni scende le scale della metropolitana, parlando al telefono. Indossa una maglietta nera aderente, tiene in mano uno zaino e una borsa di una collega di 50 anni, uccisa poco prima al parco Nord.

Dopo l’omicidio, ha utilizzato il telefono della donna, con cui aveva una relazione, per contattare sua madre e sua cognata. “Ho fatto una ca..ata”, ha detto, lasciando presagire l’epilogo della vicenda. Poi ha gettato il cellulare di Chamila nel cestino della fermata Bignami ed è sparito.

Biglietto per il Duomo acquistato 24 ore prima del suicidio

Il biglietto per salire sul Duomo è stato acquistato il sabato mattina, qualche ora dopo aver accoltellato la collega davanti all’hotel Berna. È possibile che sia tornato al Parco Nord, dove si è consumato l’omicidio.

Le indagini proseguono

Dopo il suicidio, restano incongruenze da chiarire: dove è stato l’uomo per due giorni? Come si è camuffato tra i turisti? Come ha ucciso la collega?

A queste domande risponderà l’autopsia sulla 50enne originaria dello Sri Lanka, ritrovata a pancia in su in una zona boschiva del Parco Nord. Sul corpo sono state riscontrate due ferite da taglio alla gola e alle braccia, senza segni di difesa e con gli abiti apparentemente non macchiati di sangue. Questi erano gli stessi indossati quando è stata vista a un chilometro di distanza dal luogo del ritrovamento, in compagnia dell’uomo. Ciò non esclude che possa aver inferto le ferite in un momento successivo alla morte.

L’autopsia chiarirà se le ferite siano state causate con lo stesso coltello da cucina trovato in via Napo Torriani. La vittima di un’aggressione avvenuta il giorno dopo ha confermato di aver trovato l’uomo ad attenderlo in via Napo Torriani intorno alle 6.20. Poco prima dell’inizio del turno, l’uomo è stato colpito con cinque coltellate. Il movente potrebbe essere legato a un consiglio dato alla collega per stare alla larga dall’aggressore.

La morte dell’aggressore complica le indagini. Il telefono della donna è stato recuperato nel cestino, mentre quello dell’uomo e la borsa della vittima risultano introvabili. Si presume che l’uomo avesse prelevato denaro dalla borsa per sfuggire per 48 ore.

Ulteriori dettagli su come l’uomo si sia spostato tra l’omicidio e il suo suicidio rimangono da chiarire, con il complesso monumentale che collabora per ricostruire i suoi movimenti.

L’uomo tra i turisti, come ha superato i controlli

È più facile passare inosservati in un luogo affollato come il centro di Milano, secondo esperti di sicurezza. L’uomo è riuscito a entrare sul Duomo nonostante fosse ricercato, perché poteva passare inosservato nel gruppo di turisti.

Il giorno dopo aver accoltellato un collega, si è messo in fila alla biglietteria, acquistando un ticket per la visita. Superando i controlli di sicurezza, è riuscito a entrare disarmato, avendo lasciato il coltello a casa. Gli addetti alla sicurezza non hanno accesso alle informazioni sui ricercati; solo le forze dell’ordine possono fermare un sospetto.

Salito con l’ascensore fino al camminamento nord, si è gettato da 40 metri di altezza, e la scena è stata ripresa da alcuni passanti, confermando l’atto suicida.


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