Storia

Pippi Calzelunghe, simbolo di ribellione contro il Nazismo.

Sono passati ottant’anni dalla nascita di Pippi Calzelunghe, e da allora le storie di questa bambina con le trecce rosse, orfana e capace di cavarsela da sola, non hanno mai smesso di essere amate, lette, adattate per il cinema e il teatro.

Di recente, un documentario rivela un aspetto inedito sulla genesi del personaggio: Pippi Calzelunghe nasce come risposta diretta agli anni più bui della Seconda guerra mondiale, sotto l’ombra di Hitler.

Il film, intitolato A World Gone Mad. The War Diaries of Astrid Lindgren, si basa sui diari di guerra della scrittrice e coinvolge tre generazioni della sua famiglia: la figlia Karin Nyman, la nipote Annika Lindgren e il pronipote Johan Palmberg. Sono presenti anche ricostruzioni sceniche, con l’attrice svedese Sofia Pekkari nel ruolo della scrittrice, seguendo una regola ferrea: «I suoi esecutori testamentari hanno voluto che ogni parola pronunciata fosse tratta esattamente da ciò che Lindgren ha scritto o detto realmente».

Quando la Seconda guerra mondiale scoppia, Astrid Lindgren ha poco più di trent’anni, vive a Stoccolma ed è madre di due bambini. La Svezia resta formalmente neutrale, ma lei non lo è affatto. È dichiaratamente antinazista, legge compulsivamente i giornali, ritaglia articoli e li incolla nei quaderni. Ottiene anche un incarico riservato come dattilografa al centro di controllo postale: apre e legge lettere private e militari, comprendendo cosa sta realmente accadendo agli ebrei deportati.

Nei diari che inizia a tenere in quegli anni, diciassette quaderni scolastici scritti a mano, il dramma dei profughi e delle persecuzioni torna con insistenza. Nel maggio del 1941 annota di aver saputo che mille ebrei al giorno vengono «trasportati con la forza in Polonia nelle condizioni più scioccanti… sembra che Hitler intenda trasformare la Polonia in un unico grande ghetto dove i poveri ebrei dovranno perire di fame e sporcizia». Aggiunge: «Finché leggi queste cose sul giornale puoi in qualche modo evitare di crederci davvero, ma quando le leggi in una lettera… allora ti arrivano addosso all’improvviso, in modo terribilmente concreto».

Secondo il regista, è proprio nei diari che si avverte una svolta: «Diventano sempre più emotivi. Lei sentiva che quello era l’inizio della fine della vecchia idea di cultura europea». Quei quaderni, ritrovati nell’appartamento di Stoccolma e pubblicati solo nel 2015, oltre dieci anni dopo la morte della scrittrice, costituiscono per il regista la premessa necessaria per la nascita di Pippi Calzelunghe.


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