Storia

Osteria da Marino a Trieste festeggia 100 anni.

Il 28 maggio 2025, l’Osteria da Marino festeggia cent’anni di storia a Trieste: chiusa nel 1940 per le leggi razziali, riaperta durante il Territorio Libero di Trieste, oggi è gestita da due giovani imprenditori.

«Non esiste un triestino che non sia entrato qui almeno una volta». «Qui» è l’Osteria da Marino, situata in una viuzza nel ghetto di Trieste, dietro alla piazza Unità. È conosciuta da tutti in città e, come afferma uno dei gestori, è raro trovare qualcuno che non ci sia venuto almeno una volta.

L’Osteria fa parte della storia della città: il 28 maggio festeggia ufficialmente il centesimo anno dall’apertura. «Il locale esisteva già da prima – precisano i gestori – ma quel giorno ricevette la licenza ufficiale. Era il 1925 ed era catalogata come prima caffetteria ebraica della città, senza nemmeno un nome, semplicemente come “ditta individuale di Samuele Sesana”.

La chiusura a causa delle leggi razziali fasciste

Il locale ha vissuto i cambiamenti storici della città. Nel 1940, a causa delle leggi razziali, Sesana fu costretto a chiudere. Riaprì qualche anno dopo, in un periodo complesso, quando Marino Furlan decise di aprire il locale a cavallo tra il 1946 e il 1947, proprio in un momento in cui il futuro di Trieste era incerto.

La riapertura e il TLT

Il Trattato di Parigi del 1947 creò il Territorio Libero di Trieste, diviso in una zona A sotto gli Alleati e in una zona B amministrata dalla Jugoslavia. Trieste fu assegnata alla zona A e fino al 1954 venne gestita dagli americani. La gestione di un locale in questo contesto richiedeva grande energia. Marino, l’oste, era ben noto per la sua ospitalità e la sua capacità di intrattenere gli avventori, e molti di loro conservano bei ricordi di quel periodo.

La prima tv e il circolo massonico

Nel locale sono passate molte storie e nel 1957 è stata ospitata una delle prime televisioni. Gli avventori si riunivano per guardarla. In un angolo dell’osteria, negli anni ’80, è stato fondato un circolo massonico. Negli anni, l’Osteria è diventata un punto di riferimento per gli studenti universitari e un ritrovo per i rugbyisti.

Nel locale ci sono vari oggetti testimonianza del passato, come una targa d’ottone della massoneria, palloni da rugby, fotografie e persino una canoa appesa al muro. Inoltre, alcuni mozziconi di sigari fumati da personaggi noti arricchiscono la sua storia, anche se non ci sono documentazioni ufficiali sui nomi.

I clienti famosi

All’Osteria sono passati e continuano a passare nomi noti come Iron Maiden e Guns’n’roses. Tuttora, quando sono presenti, gestori e clienti mantengono un atteggiamento rispettoso, permettendo loro di godere la serata senza pressioni.

«Rubato da Marino»

Il locale, pur essendo piccolo, attira molti clienti e talvolta gli oggetti scompaiono. Per ironia, sono stati distribuiti portacenere di plastica con la scritta «rubato all’osteria da Marino», una trovata che ha avuto un buon successo.

Il locale continua a mantenere la tradizione che ha portato avanti per un secolo, con prezzi accessibili e un’atmosfera conviviale. Importante è la possibilità di ascoltare musica dal vivo, con artisti che si esibiscono e chiunque possa cimentarsi nel canto o nel suonare uno strumento.

Glavinic e la sua rakija

In alcune serate, il gestore può sorprendere i clienti con la sua bottiglia di rakija, un liquore alla prugna tipico della sua terra d’origine. Giunto a Trieste per studiare, è rimasto legato all’Osteria e ha proseguito la propria carriera nella ristorazione.

Quando ha avuto l’opportunità di rilevare il locale, ha ponderato la proposta e, nel dicembre 2021, ha iniziato questa nuova avventura. Con un socio, ex cliente dell’Osteria, ha intrapreso il lavoro di mantenere viva la tradizione alla vigilia del centesimo anniversario.


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