Oltre l’orrore della guerra e ciò che ne rimane.

In questo momento drammatico, caratterizzato dalla guerra in Ucraina, dalle sofferenze a Gaza e dalla minaccia di un conflitto globale, l’urgenza di promuovere azioni di pace è più forte che mai. Ci sono oltre 50 conflitti armati che continuano a devastare il nostro pianeta, rendendo necessario un impegno costante per la pace.
La Campagna di Obiezione alle spese militari si propone di dare un contributo deciso, esprimendo un inequivocabile NO alle politiche di guerra e un SI alla Pace. Questa campagna si impegna a sostenere il diritto di opporsi alle spese militari come segno di adesione a una mobilitazione contro il riarmo e per un’economia di pace.
L’argomento della spesa militare è particolarmente sentito da chi si oppone alla guerra e al riarmo. Gli attuali orientamenti dei governi nazionali e dell’Europa, che mirano ad aumentare significativamente la spesa militare, distraggono risorse da settori essenziali come l’istruzione e la sanità, necessari per il benessere della società.
Ogni anno, la Campagna invia moduli di adesione al Presidente della Repubblica, chiedendo una riduzione delle spese militari in favore di investimenti sociali e il riconoscimento della possibilità di destinare le tasse a una difesa civile e nonviolenta, basata sul dialogo e sulla partecipazione.
Coloro che partecipano alla campagna contribuiscono anche a sostenere il progetto di pace “Adopt Srebrenica”, che lavora per preservare la memoria del genocidio del 1995 e per ricostruire relazioni positive tra diverse etnie.
È fondamentale permettere ai superstiti di continuare il lavoro di ricostruzione del tessuto sociale, colpito duramente dai conflitti. Dopo una guerra, non ci sono solo le atrocità immediate, ma anche le lunghissime e difficili fasi di recupero.



