Storia

Museo Archeologico di Centuripe

Il Museo Archeologico di Centuripe illustra, tramite reperti unici legati al territorio, la storia dell’antica città siciliana. È una tappa fondamentale per chi desidera esplorare l’archeologia siciliana.

I mosaici di Piazza Armerina, il Satiro danzante di Mazara del Vallo e la Dea di Morgantina sono tra i tesori archeologici più famosi della Sicilia. L’isola ha restituito, nel tempo, ritrovamenti straordinari e un itinerario ricco di sorprese, anche in località poco visitate. Anche Centuripe, un comune montano tra Enna e Catania, va annoverato tra questi luoghi. Qui si trova una magnifica testa dell’imperatore Augusto, definita “il miglior ritratto di età augustea conservato in Sicilia” da parte dell’archeologo Nicola Bonacasa, e altre testimonianze storiche, come tombe imperiali e reperti, alcuni dei quali sono visibili nel Museo Archeologico Regionale di Centuripe.

La visita a Centuripe è fondamentale per gli appassionati di archeologia. La cittadina e i suoi dintorni formano un vero sito archeologico diffuso, testimone di una presenza umana quasi costante dal 5000 a.C., favorita dalla presenza di corsi d’acqua navigabili, come il fiume Simeto.

I ritrovamenti in quest’area sono innumerevoli, ma molti di questi tesori sono stati portati lontano dal loro luogo di origine, prima da archeologi e poi da tombaroli. Tuttavia, molti reperti rimangono, come il Riparo Cassataro, dove sono state scoperte pitture rupestri neolitiche che raffigurano animali e figure umane, probabilmente ballerine legate a riti propiziatori.

Centuripe divenne un centro abitato dai Siculi, popolazione misteriosa con rarissime prove scritte. Si pensa che si siano spostati dal Lazio, originando dall’Europa dell’Est. Un reperto fondamentale per la linguistica di questo popolo, un askos del V secolo a.C. con iscrizione in grafia sicula, è oggi a Karlsruhe, in Germania.

I Siculi, dediti all’agricoltura e alla pastorizia, si insediarono nell’entroterra siciliano e entrarono in conflitto con le colonie greche, vivendo la distruzione di Centuripe due volte nell’epoca delle tirannie siracusane. La città, in seguito, si ellenizzò, adottando il greco come lingua e sviluppando un fiorente commercio di terrecotte, esportate in tutto il Mediterraneo. Il massimo splendore si raggiunse in epoca romana, a partire dal 263 a.C., quando Centuripe si sottomise ai Cartaginesi e ottenne esenzioni fiscali, toccando l’apice sotto Augusto e Adriano, con una popolazione che superava le 12.000 persone.

Il museo, sorto negli anni Venti, ha una storia complessa; la nuova sede fu progettata negli anni Cinquanta, ma l’apertura avvenne solo nel 2000, seguita da ulteriori lavori che resero necessaria una chiusura nel 2010. Finalmente, nel 2024, è stato riaperto con un allestimento potenziato.

Il museo ospita reperti significativi che raccontano la storia di Centuripe. Tra i più antichi ci sono frammenti di vaso, selci neolitiche e un volto a rilievo datato tra i 5000 e i 4500 anni fa, che originariamente decorava un’anfora. La produzione di ceramiche arcaiche mostra gli scambi tra il mondo siculo e quello greco, con vasi che rimandano a stili tipici di Cipro e Creta.

I reperti della necropoli, in uso tra il IV e il II secolo a.C., includono una coppa con iscrizione e una brocchetta con resti di camomilla, utilizzata per scopi medici. Una statuetta di Demetra proviene da un abitato di età ellenistica.

Le maschere centuripine, rinvenute da un archeologo all’inizio del Novecento, sono di grande interesse. Si ipotizza che avessero una funzione apotropaica e fossero messe in uso nei riti funebri. La coroplastica centuripina raggiunse livelli altissimi, con figure femminili e maschili in momenti quotidiani e divinità.

I vasi centuripini, scavi tra il III e il II secolo a.C., si caratterizzano per decorazioni e pittura figurativa legata a scene dionisiache, utilizzati come doti nuziali e oggetti funerari. Nonostante la loro produzione limitata nel tempo, la loro qualità ha reso alcuni esemplari celebri a livello mondiale, come uno esposto al Met di New York.

Un’altra particolarità del museo è quella legata alla città imperiale, che ha restituito una statuaria eccezionale, testimoniando il periodo di massimo splendore. Qui sono state ritrovate numerose sculture, tra cui ritratti di Germanico e Druso Minore, oltre a una testa dell’imperatore Adriano e una colossale testa di Augusto.

Quest’ultima, rinvenuta nel 1938, è probabilmente un calco della statua di Augusto a Prima Porta, e dopo una lunga assenza è stata riportata nel museo nel 2021, con la speranza di rimanere permanentemente. La statua mostra tratti stilizzati tipici dell’arte ellenistica, rappresentando l’énergie divina dell’imperatore.

Il museo conserva altri reperti significativi, tra cui due teche che trattano del fenomeno degli scavi clandestini e della produzione di falsi, che hanno una storia radicata sul territorio.

Il Museo Archeologico di Centuripe vanta una collezione ricca di reperti esclusivamente locali, nonostante alcune debolezze nell’allestimento e nella documentazione. Negli ultimi anni, il lavoro per riportare alla luce tesori dimenticati ha portato un aumento del numero di visitatori, suggerendo un crescente interesse per il patrimonio culturale.


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