Storia

Mummia egizia di 3300 anni fa mostrava sintomi di peste.

Tra il 1346 e il 1347, l’Europa fu colpita da una grave epidemia di peste, paragonabile solo a quella che devastò il continente nei secoli VI-VII. Con oltre ottanta milioni di morti, la peste nera divenne una costante nella vita della popolazione europea fino all’inizio del XVIII secolo.

Questa epidemia è stata oggetto di molteplici studi nel corso della storia, ma recenti ricerche condotte sulla mummia di un uomo egiziano risalente a oltre tremila anni fa, conservata al Museo egizio di Torino, potrebbero fornire nuove informazioni su questa terribile infezione e sulla sua diffusione.

Le analisi al radiocarbonio hanno rivelato che quest’uomo visse tra la fine del Secondo periodo intermedio e l’inizio del Regno nuovo. Campioni di tessuto osseo e del contenuto intestinale della mummia hanno mostrato tracce di DNA del batterio Yersinia pestis, l’agente causale della peste nera o peste bubbonica.

Una piaga globale

Questa scoperta potrebbe modificare la comprensione storica di questa infezione letale, poiché costituisce la prima prova scientifica della presenza della peste nera in Africa. Lo studio solleva interrogativi su come la peste possa aver influenzato le società al di fuori di Europa e Asia.

Secondo i ricercatori, si tratta del primo genoma preistorico di Yersinia pestis trovato al di fuori dell’Eurasia, suggerendo che il patogeno avesse una diffusione geografica più ampia in un’epoca precedente a quella finora accertata.

Per le ricerche, si è utilizzato il metodo della “metagenomica mirata”, che permette di identificare agenti patogeni antichi analizzando frammenti di DNA. I risultati hanno indicato che l’individuo in questione manifestò gravissimi sintomi causati dalla peste prima di morire.

Precedenti studi avevano ipotizzato l’esistenza di focolai di peste lungo il Nilo, trasmessi tramite pulci portate dai ratti. Questi nuovi risultati supportano l’idea di focolai di peste bubbonica nell’antichità lungo le rive del Nilo.

Mummia di Ukhhotep, figlio di Hedjpu. Regno Medio.

Documenti antichi facevano già riferimento alla peste in Africa, come una lettera del re babilonese Burnaburiash, in cui si racconta della morte di una moglie asiatica del faraone Amenhotep III “durante la peste”, o l’editto di restaurazione di Tutankhamon, che parla della malattia nel paese al tempo del suo regno. Anche il numero elevato di morti nel cimitero di Amarna ha indotto a pensare a un’epidemia ai tempi di Akhenaton.

I ricercatori notano che è necessario analizzare ulteriormente i dati genomici ottenuti per determinare la varietà di questo ceppo antico e le possibili modalità di trasmissione e patologia.


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