Mendik Tepe: il nuovo volto del Neolitico.

Nel territorio della Mezzaluna Fertile, una regione cruciale per la nascita dell’agricoltura e delle prime comunità stanziali, un nuovo sito archeologico di notevole interesse è Mendik Tepe, situato nel distretto di Eyyübiye a Şanlıurfa, in Turchia sudorientale. Questo tumulo preistorico potrebbe cambiare la comprensione dell’inizio della storia umana.
Fino ad ora, il riconoscimento del “punto zero della civiltà” era attribuito a Göbekli Tepe, con i suoi imponenti pilastri a forma di T risalenti a circa il 9600 a.C. Tuttavia, gli indizi provenienti da Mendik Tepe suggeriscono che questo sito potrebbe essere ancor più antico e portare nuove considerazioni sulle origini dell’architettura monumentale e delle prime società organizazzate.
Gli scavi internazionali e la scoperta del tumulo
Il crescente interesse per Mendik Tepe è scaturito dall’intuizione iniziale di un’archeologa che per prima individuò il tumulo nei pressi del villaggio di Payamlı. Attualmente, il sito è oggetto di una campagna di scavi condotta da un professore dell’Università di Liverpool, in collaborazione con il Museo Archeologico di Şanlıurfa e il British Institute of Archaeology.
Gli studiosi coinvolti nel progetto evidenziano che le strutture rinvenute non siano semplici repliche di altri siti regionali, ma presentano caratteristiche uniche, capaci di aprire nuove prospettive sull’evoluzione della cultura neolitica.
Il professore ha sottolineato come le costruzioni di Mendik Tepe rivelino tratti distintivi che le collegano a Göbekli Tepe e Karahantepe, pur distinguendosi per originalità e, probabilmente, per maggiore antichità.
Architetture tra vita quotidiana e ritualità
Una delle caratteristiche più affascinanti di Mendik Tepe è la varietà delle strutture scoperte. Non si tratta di un sito esclusivamente rituale, come spesso descritto per Göbekli Tepe, ma di un insediamento complesso e multifunzionale: alcuni edifici minori sembrano destinati alla conservazione e preparazione degli alimenti, segno di una gestione comunitaria delle risorse.
Le costruzioni di medie dimensioni, larghe circa quattro o cinque metri, potrebbero aver avuto la funzione di abitazioni, evidenziando un’organizzazione sociale già definita. Le grandi strutture in pietra, lavorate con cura, suggeriscono possibili luoghi di culto o cerimonia.
Questa compresenza di spazi domestici e sacri rafforza l’idea di una comunità capace di integrare la quotidianità con la dimensione simbolica e spirituale.
Più antico di Göbekli Tepe?
L’aspetto che suscita maggiore interesse tra gli archeologi è la cronologia del sito: analisi comparative con altri tumuli della regione, come Çakmak Tepe, suggeriscono che Mendik Tepe possa risalire a un periodo ancora precedente rispetto a Göbekli Tepe.
Se le ipotesi venissero confermate dalle datazioni al radiocarbonio, la nascita delle prime architetture monumentali sarebbe collocata ancora più indietro nel tempo, ridisegnando i confini tra preistoria e storia.
Un dettaglio significativo è la differenza stilistica delle pietre verticali, che qui non presentano la classica forma a T, ma varianti più semplici e rudimentali, suggerendo una fase di transizione nella costruzione delle prime comunità sedentarie.
Mendik Tepe all’interno della rete di Taş Tepeler
Il tumulo non è un caso isolato, ma fa parte di un vasto progetto archeologico Taş Tepeler, che comprende oltre dodici siti nell’area di Şanlıurfa: questi siti, tra cui Sayburç e Çayönü Tepesi, formano un mosaico unico di testimonianze sulla diffusione delle prime pratiche agricole, rituali comunitari e forme embrionali di urbanizzazione.
Mendik Tepe, con le sue peculiarità architettoniche, si pone come un tassello fondamentale per comprendere la varietà e l’interconnessione delle culture neolitiche nella regione: la scoperta evidenzia che la nascita della civiltà non fu un processo lineare, ma il risultato di una pluralità di esperimenti sociali e architettonici.
Una chiave per comprendere la nascita della civiltà
Gli studiosi considerano che i reperti di Mendik Tepe possano contribuire a chiarire questioni fondamentali: come gli esseri umani abbiano trasformato la caccia e la raccolta in un’economia agricola stabile, come abbiano progettato i primi spazi comunitari e quale ruolo abbiano avuto i rituali nella coesione sociale. Ogni pietra rinvenuta e ogni struttura ricostruita rappresentano un tassello nella lunga transizione che ha portato gli antenati a diventare costruttori di città e fondatori di civiltà.
Gli scavi a Mendik Tepe sono ancora in corso e la comunità scientifica attende i risultati di analisi più approfondite.