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Codice della strada: circolare governo modifica controlli.

Il documento inviato alle prefetture riprende il principio dello stato di alterazione psico-fisica, eliminando la norma controversa del nuovo Codice della Strada. Una circolare dei ministeri dell’Interno e della Salute chiarisce alcuni punti critici della regolamentazione sulle sostanze stupefacenti, in vigore dal 14 dicembre. Questo nuovo documento modifica l’impostazione precedente, stabilendo che, per poter accusare qualcuno, è necessario dimostrare che la sostanza assunta «produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida».

Le novità introdotte dalla circolare

In un altro passaggio, la circolare specifica come devono avvenire i controlli. Per far scattare le sanzioni, deve essere provato che la sostanza sia stata assunta in un periodo di tempo «prossimo» alla guida. Questo criterio recupera il concetto di stato di alterazione psico-fisica, stabilendo che non deve essere valutato da un medico, ma da carabinieri e polizia attraverso un test salivare. Solo in caso di positività si procederà con il prelievo di due campioni di saliva per analisi «di conferma», necessari per un’eventuale incriminazione.

Le polemiche sul nuovo Codice della strada

La circolare modifica alcuni aspetti controversi del nuovo Codice della Strada, che prevedeva sanzioni anche per chi avesse assunto sostanze diversi giorni prima di mettersi alla guida, rischiando di incorrere in sanzioni quando gli effetti erano già svaniti. Questo punto ha sollevato diverse critiche, in particolare tra coloro che usano cannabis per motivi terapeutici.

Conclusioni

Le recenti modifiche apportate dalla circolare evidenziano un cambiamento significativo nella regolamentazione delle sostanze stupefacenti in relazione alla guida. L’adozione di un criterio più preciso sull’assunzione e sugli effetti delle sostanze mira a garantire una maggiore equità nelle sanzioni e a tutelare gli utenti della strada.


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