Storia

L’UE riconosce il sinologo tornato dagli Stati Uniti.

L’Università l’Orientale di Napoli rafforza la propria presenza nella ricerca europea grazie al successo di un docente vincitore di un Consolidator Grant assegnato dall’European Research Council per un progetto quinquennale sulla storia dell’autodeterminazione nella sinosfera. L’ateneo si conferma quindi come polo di riferimento negli studi sull’Asia e sulle trasformazioni del Novecento globale.

Il progetto

Il lavoro si concentra sul tema dell’autodeterminazione, analizzato nel contesto storico e geografico della sinosfera. L’indagine copre un secolo di storia, dagli anni Venti del Novecento alla Cina contemporanea, attraversando contesti emblematici come Guangzhou, Hong Kong, Taipei e Naha, a Okinawa.

Questi luoghi, segnati da colonialismi, nazionalismi, transizioni democratiche e fratture identitarie, hanno visto le parole assumere un peso politico significativo e spesso conflittuale. Il progetto mira a ricostruire come il concetto di autodeterminazione sia stato tradotto e adattato alle necessità locali e geopolitiche. Non è un’astrazione teorica, ma una storia fatta di testi, dibattiti e scambi transnazionali. Il gruppo di ricerca lavorerà su un ampio corpus di fonti primarie, mettendo in evidenza le connessioni materiali e discorsive che hanno facilitato la circolazione delle idee nella regione asiatica. Al centro c’è anche una proposta metodologica: la geopolitica dei concetti diventa strumento per leggere tensioni, ambiguità e conseguenze politiche delle narrazioni sull’autodeterminazione, ampliando il perimetro della storia concettuale e dialogando con la global history, in un ambito in cui Napoli ha costruito una solida reputazione.

Il percorso

Il percorso scientifico del docente riflette questa traiettoria. Laureato in Lingue e civiltà orientali e con un dottorato in Studi Asiatici, ha maturato esperienze di ricerca e insegnamento in Italia e all’estero, collaborando con importanti centri di ricerca europei. Una carriera internazionale che oggi trova stabilità a Napoli.

La vittoria del Consolidator Grant rappresenta non solo un successo personale, ma un segnale per la città e il suo sistema universitario, dimostrando capacità di competere nella ricerca europea e attrarre risorse. L’Orientale, con la sua storica vocazione allo studio delle culture extraeuropee, si conferma un laboratorio di idee capace di parlare al mondo, partendo dal Mezzogiorno. L’eccellenza nasce da investimenti continui, reti internazionali e rigore scientifico, dimostrando la possibilità di coniugare profondità storica e sguardo globale attraverso la ricerca.


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