Storia

L’antichità della guerra – infosannio

Le foto aeree di Gaza evidenziano una distruzione quasi totale, un annientamento che si estende senza fine. Questa scena evoca il passato, quando la conquista di una città spesso comportava la sua completa cancellazione, costringendo i superstiti a fuggire. Molte città, come Venezia, sono nate da profughi in cerca di salvezza, ma per chi vive a Gaza questa fuga sembra improbabile. Sono rimasti tra le macerie, con tende e materassi posizionati dove un tempo c’erano pareti e mobili. Vivono in una condizione primordiale, che riflette sia la devastazione sia la resilienza della vita.

Nei dibattiti sulle guerre moderne emerge frequentemente il tema della tecnologia: droni, intelligence e sistemi di difesa avanzati. Tuttavia, la realtà è che sotto le macerie si trovano montagne di cadaveri, e come nei tempi antichi, si vedono villaggi in fiamme e città distrutte, mentre la cenere e la polvere si mescolano al sangue.

Una possibile alternativa alla trasformazione di Gaza in un resort turistico sarebbe mantenerla come un enorme museo a cielo aperto della guerra, da visitare con gruppi scolastici in fila. Questa rimane un’ipotesi teorica, poiché l’istinto umano di ricostruire e andare avanti è forte. La rimozione delle macerie porta, come è naturale, anche alla rimozione del dolore. Tuttavia, sarebbe quasi un peccato che una testimonianza così chiara della capacità distruttiva umana possa svanire. Un museo composto da queste immagini e macerie sarebbe sufficiente a rendere Gaza, come altre città distrutte, un simbolo potente.


Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio