La vita quotidiana dei Romani in una credenza a Ercolano.

Per ragioni di conservazione, la credenza rimase sigillata in una cassa lignea fino al 2022. A partire da quell’anno, è stato avviato un complesso restauro, concluso l’anno successivo in collaborazione con il Parco archeologico di Ercolano e il Drents Museum di Assen. Il trasferimento del reperto ha richiesto il coordinamento di restauratori, archeologi e tecnici, che hanno operato per garantire la tutela della fragile credenza. Ora il mobile è esposto all’Antiquarium e fa parte di un allestimento che recupera la disposizione originaria teorizzata in fase di scavo. La documentazione ha permesso di ricostruire le stoviglie ritrovate nel 1937, ricollocate insieme alla credenza per rappresentare un’istantanea fedele della vita quotidiana ai tempi di Roma.
Il reperto è visibile nelle aperture serali del Parco, in programma eventi in cui archeologi, restauratori e architetti condividono esperienze e approfondimenti. La vita degli abitanti delle province, spesso trascurata dalle cronache storiche, risulta difficile da ricostruire. I reperti archeologici offrono testimonianze della storia dal basso, evidenziando il ruolo delle popolazioni nel plasmare gli eventi storici. Per comprendere la Roma dei Flavi, è necessario esplorare le province, dove l’impero di Tito viene ricordato in modo diverso rispetto ai racconti di Svetonio. Questa nuova esposizione della credenza sepolta dalle ceneri del Vesuvio si inserisce in un percorso di valorizzazione del patrimonio archeologico di Ercolano, ponendo l’accento sulla quotidianità dei cittadini, essenziale per comprendere il destino dell’Impero.



