La guerra e il rinascere della cortina di ferro

Tra tre anni, la cortina di ferro evocata nel 1944 sarà di nuovo calata sull’Europa, che avrà cessato di esistere dopo aver impegnato le sue forze in ammonimenti e regole, sostenendo ultimamente una crociata verso Gaza. Questo accade sempre, e la scienza sociale può basarsi su regole certe.
Nel 1812 si prospettava l’inevitabile avvicinamento di Napoleone alla Russia, disturbando un equilibrio millenario che portò, nel 1814, lo Zar Alessandro a Parigi. Da quel momento, la Russia ha ambito incessantemente a tornare a Parigi o almeno a Berlino, riuscendo nel 1945 a impadronirsi della metà dell’Europa, diversamente da quanto avvenuto nel 1815.
Dal 1917, l’America aveva preso piede, disgregando il complesso multietnico e multinazionale europeo, pur causando ingiustizie come l’abbandono del Sudtirolo agli italiani. Hitler giustificò la sua occupazione dei Sudeti nel 1938 sulla base dell’autodeterminazione dei popoli.
La giovane potenza americana, nonostante la sua inesperienza, rifletteva la vecchia potenza russa. La Russia crollò quando i soldati americani sbarcarono in Francia, salvando le potenze occidentali da una sconfitta imminente contro la Germania.
Durante la seconda guerra mondiale, Churchill delineò, con realismo, la divisione dell’Europa in due, sperando che gli americani arrivassero a Berlino, cosa che non avvenne per la caduta di Roosevelt.
L’umanità è diventata più buona? Nulla lo suggerisce: gli eventi dopo la resa del Giappone non hanno risposto ai propositi dell’ONU né agli interventi della NATO, che hanno tutelato più gli interessi americani che quelli europei.
Se l’umanità non è cambiata, quale sarà l’esito dello scontro tra Usa e Russia, con la Cina a guardare? Potremmo trovarci, di nuovo, con l’Europa sotto due padroni.
Cosa si può fare? Non sono necessari appelli, flottiglie o minacce. Politicamente, l’Europa è attualmente debole, come un volgo disperso. Il nome esiste, ma rimane solo chiacchiere.
È ovvio che bisogna formare un esercito comune e un vero governo, con un capo in grado di prendere decisioni in caso di guerra. Le risorse digitali e il capitale del web potrebbero fornire la base per questo.
Se non saremo capaci di creare la potenza necessaria, rischiamo di rimanere impotenti, nella storia di un territorio che ha trovato la pace a costo di enormi sacrifici. Le situazioni attuali richiedono risposte forti.
27 settembre 2025
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