“Il Processo di Norimberga”: un’America cambiata nel tempo.

Il film “Il Processo di Norimberga” uscì da una America diversa da quella dei prossimi “Processi di Norimberga” imminenti
A metà dicembre 2025, il canale La7 ha trasmesso il film “Il Processo di Norimberga” del 1945-47, concepito come una semplice narrazione in cui i “buoni” vincono sempre. Non era ancora uscito il film “Non è un paese per vecchi” del 2007, che segna un cambiamento nei finali dei film americani, decretando la vittoria del MALE sul BENE. Questo passaggio evidenzia la differenza tra gli USA del dopoguerra e quelli attuali, segnati dalla diffusione della droga Fentanyl, che ha già raggiunto l’Europa.
Dopo il 2007, il percorso delle nuove generazioni statunitensi è culminato nell’uso di tale sostanza e nelle frasi ricorrenti tra i giovani, che esprimono il timore di perdere il lavoro. Ma cosa è realmente accaduto negli USA tra il 2007 e il 2008? Un’élite ha prevalso sulla generazione di Kennedy e Roosevelt, capovolgendo le idee e i valori di libertà e giustizia. Oggi, premi Nobel vengono assegnati a figure controverse, accusate di sostenere conflitti all’estero.
Questa stessa élite è coinvolta in situazioni di conflitto attuale, come il genocidio a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania, in violazione del Diritto Internazionale. I diritti fondamentali vengono costantemente trasgrediti, come denunciato da esperti del settore.
Certaini imputati del “Processo Norimberga” si giustificavano con frasi simili a “…non volevo perdere il posto di lavoro…prendevo solo ordini…”. Oggi, la censura di eventi pubblici è evidente, come dimostrato da un episodio recente a Torino, dove un evento previsto per far emergere la verità è stato ostacolato. Questo ha avuto l’effetto di amplificare la discussione attorno all’argomento, spingendo i relatori verso un tour in tutta Italia.
Ma come saranno i prossimi “Processo di Norimberga” 2 o 3? Saranno eventi che affronteranno questioni attuali come l’uso di sieri genici sperimentali nel contesto della pandemia o il coinvolgimento di attori politici in eventi di tensione, come il conflitto del 7 ottobre 2023? La storia degli ultimi anni suggerisce che potrebbero esserci processi complessi e sanguinosi all’orizzonte, mentre si continua a ignorare la voce dei popoli oppressi.
In conclusione, ci si chiede quali saranno le giustificazioni sentite nei prossimi processi, simili a quelle già udite in passato. È un momento di riflessione fondamentale sulle responsabilità collettive e individuali. Onore e gloria vanno a coloro che si oppongono all’ingiustizia e ai martiri che emergeranno da queste situazioni.



