Il Palio delle Contrade: storia e tradizioni medievali.

ISOLA DOVARESE – Un viaggio nel tempo tra storia e tradizione, un tuffo nel passato alla Corte dei Dovara.
La benedizione dei gonfaloni e delle contrade sul sagrato della chiesa ha aperto il 58° Palio delle Contrade di Isola Dovarese, la rievocazione storica della visita della marchesa di Mantova Barbara di Brandeburgo.
Una manifestazione che ha richiamato molte persone già dall’apertura dei mercati e delle taverne qualche ora prima. Le vie illuminate dal fuoco delle fiaccole, la paglia sulle strade, il calore delle locande e il vociare dei mercanti hanno ricreato una atmosfera molto suggestiva che ha catapultato gli avventori in un tipico borgo del quindicesimo secolo.
Il rito della consegna delle chiavi da parte del sindaco al podestà, che guiderà il paese fino a domenica, ha preceduto lo spettacolo di apertura della kermesse, intitolata ‘Navigatio insulensis’.
In scena il racconto della leggenda medioevale di San Brandano e della sua impresa mistica per raggiungere la terra promessa. Davanti al numeroso pubblico è andata in scena la prima parte di questo percorso, con il racconto dell’arrivo di San Brandano, la partenza con la sua nave e la prima tentazione.
Un viaggio tra isole incantate, creature marine, demoni, prodigi e redenzioni che culminerà domenica con l’arrivo nella terra promessa.
Uno spettacolo che ha catturato i presenti e che ha unito musica, danza e fuoco, grazie alla sapiente ricostruzione delle danze, alla ricostruzione musicale e a coloro che hanno realizzato lo spettacolo: il gruppo danzatori Tripudiantes Dovarensis, i musici e gli sbandieratori di Dovara, e la compagnia teatrale all’Improvvista.
La piazza si trasformava in un teatro a cielo aperto, tra le vie del borgo brindisi con il vino speziato e fruttato, canti popolari, spettacoli pirotecnici con personaggi d’altri tempi, armaioli, nobili e mendicanti.
Le tavole imbandite nelle diverse taverne dell’Aquila d’Oro, della Tenca, dei Sette Peccati e del Viandante offrivano un’esperienza gastronomica unica; luoghi dal sapore antico dove poter gustare i piatti tipici tramandati.
Dai civieri di selvaggina, al pesce fritto o in carpione, zuppe di legumi e tortelli. Ogni contrada aveva una taverna, con mercati per gustare cose più veloci come erbazzoni, panini, crostoni di pane con salse e dolci.
Un’esperienza immersiva che ha riunito i presenti nel tempo passato.