Storia

Il Museo di Villa Mirabello si rinnova.

Il 30 maggio si è inaugurata la nuova sezione risorgimentale di Villa Mirabello, dove sono state riorganizzate le armi esposte, in particolare tre fucili modelli Carcano, incluso un prototipo. Questi fucili sono stati progettati da Salvatore Carcano e restaurati da Alessandro Perino, che ha voluto porre l’attenzione su questo personaggio storico, spesso trascurato.

La curatrice della sezione, Serena Contini, ha fatto notare che ora la visione museale abbandona l’approccio teatrale usato in precedenza, quando l’attrazione principale era stata un’opera animata di Eleuterio Pagliano. Al momento, questa esposizione è tornata a un formato più tradizionale.

Varese ha una forte connessione con il Risorgimento, essendo stata sede di scontri tra l’esercito piemontese e quello austriaco durante la Seconda guerra d’indipendenza. L’assessore alla Cultura ha evidenziato come la toponomastica cittadina riporti i nomi dei protagonisti di quelle battaglie.

Il museo ha arricchito il suo percorso espositivo con pannelli didattici che illustrano chiaramente gli eventi di quei giorni, mantenendo anche la documentazione archivistica dell’epoca e recuperando il modello ligneo del campanile, insieme a palle di cannone dalla collezione del Museo del Risorgimento. Questi elementi si riferiscono al bombardamento di Varese del 31 maggio 1859.

Il fucile che ha segnato uno dei momenti più tragici del Novecento, l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963, è ora esposto a Villa Mirabello in una sezione dedicata all’armamento italiano. Questo fucile, un Carcano Modello 91/38, fu progettato da Salvatore Carcano, tecnico armaiolo di Varese.

Salvatore Carcano, nato a Bobbiate nel 1827, ha partecipato giovanissimo alla Prima Guerra d’Indipendenza. Dopo il conflitto, lavorò per la manifattura d’armi di Torino, dedicandosi alla progettazione di sistemi innovativi per le armi da fuoco.

Tra i suoi successi si annovera l’invenzione di meccanismi di caricamento rapidi e sicuri, che furono fondamentali per modernizzare l’equipaggiamento dell’esercito italiano. Il suo lavoro portò alla creazione del Fucile Mod. 1891, il celebre Carcano 91, che rimase in uso come arma standard del Regio Esercito per oltre cinquant’anni.


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