I 100 giorni di Prevost, il Pontefice americano rivoluzionario.

La Francia laicizzata mostra un amore e un apprezzamento per lui superiori a quelli riservati al suo predecessore. Papa Leone XIV celebra i suoi primi 100 giorni sul soglio di Pietro, giorni che hanno portato significativi cambiamenti.
Dopo l’elezione dell’8 maggio scorso, il Papa maratoneta, con il suo sorriso tranquillo, si propone di trovare una sintesi tra l’irruenza del suo predecessore e la pace necessaria per la Chiesa, ascoltando le richieste di un ritorno alla liturgia da parte di molti fedeli.
Ha già avviato la redazione della sua prima enciclica, dove parlerà “ex cathedra”, affrontando temi rilevanti come la critica al capitalismo e lo sfruttamento, ispirandosi alla Rerum Novarum di Leone XIII, e affrontando anche le questioni legate all’intelligenza artificiale.
Il suo motto agostiniano, “Nell’uno siamo uno”, suggerisce l’intento di pacificare un mondo ecclesiastico diviso tra conservatori e progressisti, mirando a una sintesi che unisca valori tradizionali e idee innovative.
Un altro significativo cambiamento è rappresentato dall’azzeramento del Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini, riportato nel Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Inoltre, è tornato a Castelgandolfo, sede papale trascurata dal suo predecessore.
Al Giubileo dei giovani hanno partecipato un milione di persone, superando le aspettative di 500-600mila, probabilmente sostenute dall’entusiasmo generato dalla nuova leadership, che trasmette un messaggio di sicurezza.
In politica estera, dimostra equilibrio e fermezza, affrontando situazioni di conflitto con una linea che promuove la pace e la stabilità. Ha smorzato le tensioni dopo l’attacco a una chiesa e cerca un dialogo costruttivo con il mondo arabo per prevenire il terrorismo.
Antitetico nel carattere rispetto al suo predecessore, desidera evangelizzare attraverso il sorriso, forte della sua autenticità e del suo approccio umile.