Germania riapre bunker per rifugi antiattacco.

Ultim’ora news 21 luglio ore 20
Meno di 20 anni fa, la Germania ha dismesso gli ultimi rifugi antiaerei, ritenendo basso il rischio di attacchi militari. Oggi, con circa 580 bunker operativi rimasti, la situazione cambia drasticamente. Questi rifugi possono ospitare solo lo 0,5% della popolazione tedesca, e la loro funzionalità è messa in discussione da esperti. Con le crescenti tensioni politiche, in particolare con la Russia, molti civili si trovano ora scoperti in caso di conflitto.
Una lista di spazi pubblici da trasformare in rifugi
Le autorità tedesche stanno attuando misure per aumentare la disponibilità di rifugi, stilando elenchi di spazi pubblici da adattare rapidamente. È in fase di sviluppo un progetto per garantire rifugi a un milione di persone entro la fine del 2026, in risposta alle nuove minacce. La spesa militare è prevista in aumento, non solo per l’acquisto di armamenti, ma anche per la protezione dei civili.
La preparazione delle scorte alimentari e di prima necessità è diventata una conversazione comune. La società intera deve essere pronta, non solo le forze armate. Un documento riservato pianifica come il paese possa supportare truppe della Nato in caso di guerra, individuando vie e infrastrutture essenziali da proteggere. I bunker svolgono un ruolo cruciale nel piano, ma rimangono ancora dubbi su come debbano essere organizzati.
Protezione dalle minacce attuali
I resti della Seconda Guerra Mondiale, come gli Hochbunker, sono stati convertiti in vari usi, ma la ristrutturazione dei rifugi dell’epoca della Guerra Fredda potrebbe non essere praticabile. Inoltre, l’esperienza in Ucraina mostra che i rischi principali per i civili derivano da schegge di missili e droni. Ciò implica la necessità di rifugi più piccoli e facilmente accessibili, piuttosto che strutture enormi e lente da occupare.
L’idea è di rafforzare spazi esistenti per garantire una protezione efficiente. I lavori sono già in corso per sviluppare specifiche per trasformare edifici esistenti in rifugi funzionali. Sebbene sia prevista l’individuazione di spazi idonei, la preparazione richiede tempo e risorse.
Una volta identificati e attrezzati sufficienti rifugi, l’obiettivo è estendere il programma per proteggere un milione di persone. Le autorità stanno anche considerando lo sviluppo di un’app per facilitare l’accesso ai rifugi. Cresce l’interesse verso la creazione di bunker privati, complici le attuali tensioni internazionali.
Una protezione civile solida non serve solo a salvaguardare durante un conflitto, ma può anche contribuire a prevenire le guerre, rafforzando la deterrenza nei confronti delle aggressioni.