Storia

Francesco Garibaldi alla protesta per la lapide controversa.

Modena, 20 dicembre 2025 – “Siamo indignati per il travisamento della Storia. Non si può affermare che il Ducato di Modena fu partecipe all’unità d’Italia. Combatteva anzi contro l’unità d’Italia”. Erano presenti discendenti dell’Eroe dei due mondi al picchetto in piazza Roma contro la lapide sulla facciata dell’Accademia militare.

Il presidio è stato organizzato sotto la statua di Ciro Menotti da varie associazioni risorgimentali, tra cui l’Istituto per la Storia del Risorgimento e l’associazione Giuseppe Garibaldi. Tra i partecipanti, consiglieri comunali del Partito Repubblicano e del Partito Democratico.

Sulla lapide, si legge che il Ducato di Modena fu “tra gli Stati che diedero vita al Regno d’Italia”. “Il Ducato di Modena era contrario all’Unità d’Italia, la osteggiava, combatteva contro l’Unità d’Italia. È una targa che dice il contrario e non ha motivo di esserci”, ha fatto notare un discendente dell’eroe, evidenziando il legame del proprio antenato con la città, sottolineato dal nome Menotti Garibaldi assegnato al figlio primogenito.

Tra i promotori della manifestazione dal titolo ‘Un fiore e la poesia per bandiera italiana’ Ascanio Guerriero, ex Arma dei carabinieri, alla cerimonia del 22 novembre aveva manifestato con il Tricolore rischiando la denuncia: “L’iniziativa mira a contrastare non solo la lapide, ma anche i rigurgiti neo asburgici e antiunitari, creando divisioni pericolose in tutta Italia. Purtroppo Modena è uno degli epicentri di questo fenomeno, con le organizzazioni Neoborboniche che ricevevano sovvenzioni pubbliche e facilitazioni, come la concessione di castelli”. Ha aggiunto che ciò che risulta “obbrobrioso non è solo il testo della lapide, ma anche l’atto di sottomissione dell’Italia alla bandiera d’Austria”.

Il disprezzo si estende anche ai monumenti: “In questa piazza – sottolinea Guerriero – hanno messo delle fontane davanti al monumento di Ciro Menotti, costringendoci a svoltare per la cerimonia. Questo dimostra quanto importi il Risorgimento ai nostri amministratori”, ha affermato.

Hanno preso la parola nel corso della mattinata Anna Poerio Riversi e Antonino D’Eugenio, e si è letto un messaggio di Annamaria Menotti.


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