Europa militarizzata: il libro contro il riarmo

La corsa al riarmo genera escalation di conflitti, e il complesso militare-industriale impone logiche di guerra che è urgente decodificare e fermare. Un’analisi approfondita di questo processo è fondamentale. Si raccolgono contributi di ricercatori, scienziati, giornalisti e attivisti.
“Quale sia il male profondo che mina la società europea è evidentissimo ormai per tutti: è la guerra totale moderna, preparata e condotta mediante l’impiego di tutte le energie sociali esistenti nei singoli Paesi. Quando divampa, distrugge uomini e ricchezze; quando cova sotto le ceneri, opprime come un incubo logorante qualsiasi altra attività. Il pericolo permanente di conflitti armati tra popoli civili deve essere estirpato radicalmente se non si vuole che distrugga tutto ciò a cui si tiene di più.”
Queste parole descrivono l’aspettativa di un’Unione Europea portatrice di pace, fondata su valori universali, capace di porre fine alle guerre nel Vecchio Continente. Oggi, l’aumento delle spese militari nei Paesi europei è costante, mentre il dibattito pubblico riscopre la leva militare obbligatoria, e le priorità dell’Unione si orientano verso il “riarmo” e la “guerra”.
Aumentate spese militari alimentano una corsa al riarmo e i conflitti regionali, sottraendo risorse a spese nazionali e comunitarie, a discapito del welfare e del benessere dei cittadini.
Il processo di militarizzazione dell’Unione Europea è centrale in questa analisi, che raccoglie diverse riflessioni e presenta possibili alternative. Un’intervista a una figura di rilievo nel pacifismo europeo esplora il futuro dell’Europa, partendo dai successi dei movimenti pacifisti degli anni ’80. Altri contributi offrono nuovi spunti sulle spinte verso la guerra e le mobilitazioni per la pace.
Una parte rilevante dell’analisi è dedicata ai programmi di riarmo europei, con studi che ricostruiscono i finanziamenti destinati a ricerca e produzione di armamenti. Si documentano le spese militari nazionali e le possibili alternative di sicurezza per l’Europa.
I contributi successivi esaminano le spese militari a livello europeo, il riarmo in Italia, nonché nelle nazioni dell’Est Europa, oltre alle esportazioni di armamenti, proponendo testi analitici dettagliati. Al complesso militare-industriale e ai suoi rapporti con la finanza si dedicano ulteriori riflessioni.
Si trovano anche analisi sulla guerra in Ucraina, con richieste di negoziati e valutazioni sui costi del conflitto. Si affrontano inoltre le questioni legate al massacro in corso a Gaza e all’impatto delle guerre su clima e ambiente, documentando le distruzioni a lungo termine causate dai conflitti.
Le voci che chiedono pace in un’Europa segnata da riarmo e conflitti chiudono l’analisi, riflettendo sull’importanza delle reti pacifiste e degli appelli contro la militarizzazione. Si riportano infine parole di una figura storica del movimento pacifista europeo, che risultano ancora attuali a distanza di oltre trent’anni.