Europa a rischio di “cancellazione della civiltà”.

Indo-Pacifico: economia e deterrenza senza ambiguità
Il secondo asse della Strategia è rappresentato dall’Indo-Pacifico. Il documento evidenzia l’importanza economica della regione e attribuisce a Pechino un ruolo centrale nelle distorsioni delle catene di fornitura globali. Si fa riferimento a un cambiamento consapevole avviato nel 2017 attraverso l’introduzione di tariffe e si propone un riequilibrio del rapporto economico con la Cina, fondato su reciprocità e riduzione dei settori «sensibili». Al contempo, si insiste sulla necessità di una deterrenza robusta per prevenire conflitti e rafforzare la cooperazione con alleati e partner, incluso il Quad (Quadrilateral Security Dialogue, che comprende Australia, Giappone e India).
Europa: alleati da sostenere, continente da «correggere»
Se l’Indo-Pacifico è il teatro della competizione economico-militare, l’Europa rappresenta il luogo di frizione politica e culturale. Il documento descrive il Vecchio Continente non solo come un partner militarmente utile, ma come un progetto politico e culturale a rischio di perdere «riconoscibilità» e, secondo alcune analisi, di affrontare una sorta di «cancellazione della civiltà» se non modifica la traiettoria attuale. Viene accusata l’Unione Europea di erodere libertà politiche e sovranità, comprese la libertà di espressione e l’opposizione interna, mentre le politiche migratorie potrebbero trasformare il continente in un attore diverso da quello che gli Stati Uniti conoscono. Si manifestano dubbi sulla capacità di alcuni Paesi europei di mantenere economie e forze armate sufficientemente solide per rimanere alleati affidabili. Inoltre, si solleva un tema identitario all’interno della Nato, immaginando che nel giro di qualche decennio alcuni membri possano avere una maggioranza non europea, con effetti imprevedibili sulla coesione dell’Alleanza. Si menziona anche la situazione in Ucraina, dove si considera un interesse strategico quello di giungere rapidamente a una soluzione negoziata e ricostruire una «stabilità strategica» con Mosca, contestando le aspettative degli europei sul conflitto e suggerendo che una maggioranza sociale favorevole alla pace non si traduca in politiche pubbliche a causa di governi che avrebbero limitato o aggirato processi democratici.
Medio Oriente: interessi energetici senza «guerre infinite»
Il Medio Oriente è considerato un interesse vitale, ma in modo più selettivo. Si desidera impedire a una potenza ostile di dominare risorse e choke points strategici, evitando però il coinvolgimento in campagne militari a lungo termine che sono state definite «guerre infinite».
La tecnologia come pilastro di potenza
La Strategia riconosce la leadership americana in intelligenza artificiale, biotecnologie e calcolo quantistico come un interesse vitale. Il futuro della supremazia sarà determinato non solo dalle basi militari, ma anche dagli standard. L’Emisfero Occidentale diventa così una riserva strategica per materiali, catene di fornitura e integrazione industriale necessarie per la competizione tecnologica globale.
La Dottrina Monroe mirava a tenere lontane le potenze europee dalle Americhe. Il “Corollario Trump” cerca di tenere lontane instabilità, cartelli, migrazioni e soprattutto l’influenza infrastrutturale di potenze esterne nel «vicino estero» di Washington. La sua sostenibilità dipenderà dalla capacità di generare stabilità reale e non da un consenso momentaneo.



