Storia

Enrico VIII: tra sei regine, passione e potere.

“Che principe! Aveva i capelli biondo-rossi e occhi di un azzurro intenso che lo fissavano sereni. Le dita minuscole afferrarono il pollice con forza sorprendente. Gli occhi di Enrico si riempirono di lacrime. Che magnifico futuro re!”, esclamò davanti ai nobili e alle dame, che lo circondavano ammirati. “Mi somiglia. Date il benvenuto al futuro Enrico IX!”.

Ma nulla andrà come sperato dal re, in quel finire del 1511. L’autore dedica questa volta la sua attenzione al sovrano Tudor: Enrico VIII. Il sottotitolo della biografia romanzata rivela molto della sua indole: “Il cuore e la corona”. Ingombrante e imponente nel suo porsi, come ci è stato tramandato dai ritratti e dai romanzi, Enrico è il secondogenito di Enrico VII e di Elisabetta di York. Nato nel 1491 nel palazzo di Greenwich, è un figlio della pace ritrovata in Inghilterra dopo la Guerra delle due rose. Ma ha ben poco in comune con il fratello maggiore Arturo, a parte la nobiltà di nascita: mentre Arturo è serio e fragile, Enrico è scalpitante dal desiderio di affermarsi nel mondo. Quando, nel 1502, Arturo muore, il momento di Enrico sembra arrivato.

Tuttavia, anche Enrico VIII, sovrano assoluto, deve affrontare ostacoli, dolori e compromessi. Questo è ciò che la biografia romanzata mette in luce: il lato umano di un uomo che si credeva divino e che esercitava un potere eccezionale. Il primo ostacolo è il padre, che non è convinto di farlo sposare con Caterina e frena le sue ambizioni politiche. Durante un confronto aperto, il re minaccia persino la vita del figlio. Condividono entrambi un disprezzo per i traditori e nessun scrupolo nel punirli, e così, una volta salito al trono, Enrico VIII ordina il destino fatale per mogli e consiglieri fidati quando ostacolano i suoi piani.

Una volta ottenuta la corona (nel 1509), Enrico crede di poter cambiare il corso della storia d’Inghilterra. Giovane e pieno di entusiasmo, ama mostrarsi al popolo e desidera conquistare la Francia. Ma né i suoi sogni di gloria né la sua ricerca di un erede maschio da Caterina si avvereranno. Solo Maria, nata nel 1516, sopravvive, e Enrico inizia a interrogarsi se il suo matrimonio con la moglie del fratello possa essere considerato peccaminoso, ossessionato dall’idea di un erede che sembra sempre sfuggirgli.

Il ragazzo pudico è diventato un uomo consapevole del fascino e delle opportunità che la sua posizione offre. Ama la sua ultima moglie, Caterina, ma la sua insoddisfazione cresce a causa delle gravidanze e degli aborti. Ha un figlio bastardo, Henry Fitzroy, e molte amanti, tra cui Maria Bolena. Un giorno, mentre il cardinale Wolsey gli offre un dono, gli occhi di Enrico si posano sulla sorella di Maria, Anna. Da quel momento, la sua vita cambierà radicalmente. Per ottenere il divorzio da Caterina e sposare Anna, Enrico non esita a scatenare il caos, e nel 1533 nasce una bambina, la futura Elisabetta. Anche Anna Bolena subirà il destino avverso, rinchiusa nella Torre di Londra e decapitata con l’accusa di adulterio. La seguirà Jane Howard, che gli darà finalmente un erede maschio, ma morirà dopo il parto, come se la fortuna gli fosse sempre contraria. Il futuro Edoardo VI, però, avrà un breve regno e morirà nel 1553, sei anni dopo Enrico.

Dopo ci saranno Anna di Cleves, con cui il matrimonio verrà annullato, poi Caterina Howard, alla quale verrà tolta la vita, e infine Caterina Parr, per la quale Enrico svilupperà un affetto più maturo. Quando, il 28 gennaio del 1547, si avvicina alla fine, Enrico manda via la sua amata, non vuole che assista alla sua morte.


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