«Don Leandro, 22 anni senza di te in un mondo di guerra»

Carissimo don Leandro,
sono 22 anni che ci manchi. Manchi a noi della Cooperativa Famiglia Nuova, manchi a tutti quelli che non accettano un mondo in guerra ma che non sanno come fare a evitarla.

È ancora vivo il ricordo delle interminabili discussioni su guerra e pace. Ci ricordavi che: “I potenti fanno le guerre, i poveri soffrono e muoiono”; “Tutti i combattenti ritengono di armarsi e minacciare o combattere per la pace (se vuoi la pace, prepara la guerra)”; “È ora di smettere di proclamare la sovranità assoluta degli Stati, perché la persona è superiore ed anteriore allo Stato; ma è ancora più assurda oggi, che non c’è Stato che non dipenda dagli altri e dalle multinazionali. È assurdo quindi invocare i confini sacri degli Stati e non quelli inalienabili dei cittadini.”

I “potenti” di oggi ridicolizzano il pacifismo radicale ritenendolo impossibile, spingendoci a scegliere un militarismo interventista che confida solo nelle armi.

Tu ci hai sempre ricordato che per concretizzare la Pace c’è una terza via: la nonviolenza attiva.

“La pace richiede tre cose: la nonviolenza, la giustizia e la letizia. La nonviolenza è un’educazione che nasce nelle aule, nelle famiglie, nelle fabbriche. Confida sempre nella forza della parola. Chi crede nel dialogo, nei negoziati e nelle trattative percorre davvero una terza via. La nonviolenza è oggi il vero nome della pace.”

“Le ingiustizie si fanno ai poveri che non hanno forza per respingerle. Le sofferenze e le morti nelle guerre sono sempre dei poveri. Schierarsi per la giustizia significa passare una vita accanto ai poveri. La pace porta come effetto la letizia. La gioia non si ruba a nessuno, si condivide.”

Non ci rimane che disobbedire alle scelte che portano alla guerra e lottare da nonviolenti, per la giustizia e la pace.

(Don Leandro Rossi si è spento il 30 giugno 2003)

Cofondatore della Cooperativa Famiglia Nuova
Lodi