Storia

Collettivo Autonomo Universitario occupa Polo Piagge

Un gruppo di studenti universitari ha occupato il Polo Piagge dell’Università di Pisa per un’assemblea nazionale universitaria intitolata ‘Guerra alla guerra nelle università’ che si terrà il 13 e 14 settembre. L’annuncio sottolinea il contesto di guerra globale e come le vite degli studenti siano influenzate dal crescente coinvolgimento dei governi nelle politiche militari. Mentre le istituzioni europee investono enormi somme in armamenti, i bisogni essenziali della popolazione subiscono tagli nei settori dell’edilizia, della sanità e dell’istruzione. Di conseguenza, gli studenti si trovano costretti ad affrontare ritmi di studio intensificati per fronteggiare tasse in aumento e evitare sovratasse. Inoltre, recenti progetti di riforma mettono a rischio la ricerca, rendendola sempre più dipendente da interessi privati.

Il collettivo osserva anche che molte università collaborano con aziende private, alcune delle quali operano nel settore bellico, per acquisire ricerca a basso costo. Queste aziende sfruttano tecnologia per usi militari, che vengono poi utilizzati in scenari di conflitto e espropriazione, come nel caso della Palestina. Le università collaborano con istituzioni israeliane responsabili di apartheid e occupazione, contribuendo alla formazione di personale militare e allo sviluppo di tecnologia militare testata su civili palestinesi.

Nonostante l’Università italiana proclami un impegno per la pace, contribuisce attivamente allo sviluppo di armamenti. Negli ultimi anni, grazie a mobilitazioni, alcune istituzioni sono state costrette a rescindere accordi problematici, ma sono ancora molti i passi da compiere. Le istituzioni pubbliche sembrano sostenere gli interessi di tale genocidio, mentre quelle internazionali rimangono impotenti di fronte alla violazione dei diritti umani. È quindi necessario che le persone partecipino attivamente per fermare questa dinamica negativa.

Movimenti di lavoratori portuali e ferroviari, attivisti contro l’assedio a Gaza e giovani impegnati nel sabotaggio di industrie belliche dimostrano che è possibile fermare questa situazione, e la responsabilità di agire ricade su di noi. Per questo motivo, il 13 e 14 settembre il collettivo intende riprendere gli spazi universitari, unendo forze per opporsi alla guerra e promuovere una formazione e una vita autonome, aprendo la strada a nuove prospettive di pace e democrazia.


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