Storia

Chi ha voluto rappresentare il nazismo come un unicum?

C’è voluto del tempo prima che si potesse parlare liberamente dell’eccidio in atto a Gaza come di un genocidio. Ora non è più necessario prepararsi a discussioni linguistiche per utilizzare questa espressione. Trovare le parole giuste non è semplice, ma è necessario, perché la civiltà ha bisogno di linguaggio per costruirsi. La nostra epoca fa fatica a interrogarsi per trovare termini che definiscano le realtà di cui è testimone.

Alcuni potrebbero obiettare che è difficile trovare parole per ciò che appare inedito e privo di termini di paragone. Tuttavia, la storia spesso presenta similitudini che non richiedono nuovi neologismi. Accettando questo come un dato di fatto, si possono fare riflessioni lucide sulle narrazioni di ieri e di oggi, in particolare su quella riguardante il nazismo, descritto come un fungo, un monstrum mai visto prima e che non si ripresenterà.

Il nazismo si avvalse di mezzi forniti dall’industrializzazione, permettendo così uno sterminio di un numero di persone mai raggiunto prima tra ebrei, omosessuali, zingari, russi e oppositori politici. La catena di montaggio fu usata da Hitler come arma nuova per liberarsi soprattutto della cosiddetta razza ebraica. Tuttavia, molti aspetti di questa tragedia non sono inediti e li ritroviamo nella storia dell’Occidente e dell’Oriente. Ciò che cambia è la narrazione, a seconda che sia effettuata dai vincitori o dai vinti.

Per noi occidentali, che attingiamo al patrimonio culturale dei Greci e dei Romani e riconosciamo “invenzioni” come la democrazia o il diritto, è eretico pensare che ciò che sappiamo di Atene sia soprattutto ciò che Atene, in quanto vincitrice, ci ha raccontato. Gli eccidi perpetrati con la pretesa di incarnare civiltà e libertà contro i Persiani sono stati stragi efferate. Lo stesso Erodoto sottolinea che il racconto di alcuni conflitti a favore dei Greci non rendeva giustizia ai popoli orientali, spesso dai costumi raffinatissimi. Anche gli eventi della Magna Grecia sono costellati da stragi inflitte alle popolazioni locali dai Greci, che spesso non trovano spazio nei libri di testo scolastici.

Questi e altre componenti sono imprescindibili nelle guerre, inclusa quella di Hitler. È necessario interrogarsi su chi abbia avuto interesse a presentare il nazismo come un unicum, il male assoluto. Se non ci poniamo questa domanda, non comprenderemo mai appieno quanto accade a Gaza, dove il male è esercitato da Israele con la complicità dell’Occidente. Un governo sionista spera nella riscrittura dei fatti, che generalmente spetta ai vincitori.

Netanyahu, gli Stati Uniti e l’Europa sanno che è ai vincitori che si crede, come un tempo i nazisti ritenevano di essere già vincenti. I nazisti non furono né migliori né peggiori di altri, e converrà ammettere, una buon punto, che non erano né migliori né peggiori di noi.


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