Storia

Asta a Roma per il dispositivo cifrante “Enigma” WWII

L’evento è curato da Bolaffi, con appuntamento il 18 giugno e una base d’asta di 20 mila euro. Tra i circa 950 lotti anche una rara edizione dell’Almagesto di Tolomeo e gli autografi di Marie Curie e Gioacchino Rossini.

«Enigma», nomen omen, è stata una delle armi più potenti e impenetrabili della Germania di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Un dispositivo cifrante elettromeccanico utilizzato dalle forze armate tedesche per cifrare comunicazioni radio e telegrafiche, rimasto inviolato per lungo tempo, rendendo impossibile agli Alleati l’interpretazione dei messaggi sugli ordini e operazioni militari.

Il fascino di «Enigma»

Furono i britannici, attraverso l’operazione di controspionaggio «Ultra» e l’intuizione di un matematico e crittografo, a scardinare i segreti di «Enigma», contribuendo significativamente alla vittoria degli Alleati e ponendo le basi per lo sviluppo dei computer. La macchina è diventata un oggetto di culto, protagonista di studi, libri, documentari e film.

All’asta anche gli autografi di Marie Curie e Gioacchino Rossini

Per gli appassionati di storia, matematici e collezionisti, l’asta del 18 giugno allo Spazio Bolaffi di Roma segna un appuntamento importante con un esemplare della macchina «Enigma» battuto per la prima volta in Italia. La base d’asta è di 20 mila euro. Questo oggetto è parte di un’asta dedicata a «Libri rari e autografi», che comprende 950 lotti, tra cui una prima edizione stampata dell’Almagesto di Tolomeo, atlanti del Cinquecento e Seicento, e autografi storici di Marie Curie e Gioacchino Rossini. È presente anche il zucchetto in seta indossato da Papa Benedetto XVI.

L’invenzione di Arthur Scherbius

Inventata dall’ingegnere tedesco Arthur Scherbius, «Enigma» fu la prima macchina elettromeccanica capace di comporre e decifrare messaggi criptati. Il modello in asta include tre rotori con numero di serie K634, un riflettore e il vetro scuro per nascondere il codice. Le parti elettriche e meccaniche sono complete, ma il funzionamento delle prime non è stato verificato. Le seconde, però, sono perfettamente funzionanti e ben conservate.

Come funzionava

«Enigma» trasformava un messaggio in chiaro in una sequenza di lettere casuali, usando rotori, tastiera e lampadine. Premendo un tasto, si accendeva una lampadina corrispondente a una lettera diversa. Il messaggio cifrato era trasmesso via radio e il destinatario doveva avere una macchina identica per decifrarlo. I rotori si muovevano ad ogni pressione, cambiando continuamente la corrispondenza tra lettere, e potevano esser scambiati, creando miliardi di combinazioni. I tedeschi usavano anche tavole di posizionamento dei rotori, che cambiavano ogni giorno e ogni ora, portando il numero delle possibili combinazioni fino a circa 159 trilioni nei modelli più avanzati.

La Seconda Guerra Mondiale

Nel 1940, le comunicazioni naziste sembravano inviolabili ai britannici, che lanciavano il programma «Ultra» per decifrare i codici di «Enigma». Un giovane matematico sviluppò una macchina, chiamata «Bomba», in grado di eseguire migliaia di operazioni e identificare la chiave di «Enigma».

La cattura di «Enigma» ferma la guerra

Nel 1941, la marina britannica riuscì a ottenere un esemplare di «Enigma», permettendo di leggere le comunicazioni tedesche per diversi mesi. Grazie a queste informazioni, fu possibile contrastare gli attacchi dei sottomarini tedeschi ai convogli alleati, salvando molte vite. La cattura fu tenuta segreta per decenni, con la verità rivelata solo negli anni ’70, svelando un’impresa che cambiò il corso della guerra e scatenò l’«Enigma-Mania», che perdura ancora oggi.


Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio