Antiche tracce tra Roma e Neolitico – Sanremonews.it

Dal pianoro che sovrasta la valle, la vista di Vallebona ricorda una pagina di storia stratificata, dove il paesaggio è intriso di memoria.
In questo spazio, pervaso di silenzio e luce che sfiora le colline, affiorano tracce di un antico abitato risalente all’età romana. La presenza di numerosi frammenti di ceramica, anfore e tegole, rinvenibili sul terreno e databili al I-III secolo d.C., attesta l’esistenza di una comunità stabile, probabilmente dedita all’agricoltura e al commercio, che faceva di questa posizione elevata un punto strategico per la vita quotidiana e la difesa.
La storia di Vallebona trascende l’epoca romana. Scendendo più in profondità nel tempo, emergono segni di periodi ancora più antichi, risalenti al Neolitico. Una roccia altare, scolpita con tre coppelle, simboleggia una spiritualità primordiale. Queste cavità, presumibilmente usate per contenere offerte votive liquide, richiamano rituali dedicati alla Terra Madre: sangue di animali sacrificati, primizie della frutta o grasso animale con uno stoppino acceso, invocando protezione, fertilità o gratitudine. L’altare, semplice e potente, rappresenta un frammento di sacralità che ha resistito al tempo, custodendo il mistero di gesti ripetuti per secoli.
Vicino a questa roccia, un’altra testimonianza si cela tra le pareti di un antico casum, dove una pietra incastonata presenta tre incisioni antropomorfe realizzate a graffio ripetuto. Queste figure, stilizzate e enigmatiche, richiamano i celebri ritrovamenti della Valle delle Meraviglie, suggerendo un legame culturale e simbolico tra le popolazioni di queste terre. Le incisioni, forse rappresentazioni di divinità o spiriti protettori, raccontano di un linguaggio visivo che attraversa millenni, lasciando tracce indelebili nella pietra.
Vallebona, con il suo pianoro e le sue testimonianze archeologiche, si manifesta come un crocevia di civiltà, dove il passato non è sepolto, ma visibile e tangibile, pronto a narrare storie di vita e di comunità.
Un luogo in cui la terra conserva il respiro degli antichi, invitando a fermarsi, ascoltare e riflettere.



