Vitale e Ademi, morti
Un gran lavoratore e un bravissimo ragazzo. Così i colleghi ricordano Endrit Ademi. Con testa bassa e occhi lucidi, si trovano all’esterno di un condominio in via Bassini, mentre il furgone della ditta inizia a riempirsi nuovamente. I rilievi sono conclusi. Vengono caricate travi di legno, pali e attrezzatura. Ma Endrit non tornerà a casa.
È deceduto a 24 anni in un incidente sul lavoro, precipitando dal terzo piano mentre stava eseguendo un intervento di tinteggiatura per un’impresa del Bresciano. Un volo di 12 metri che non gli ha dato scampo. Nelle ultime 24 ore a Milano, si registrano anche altre vittime sul lavoro. A Carpiano, poco prima, ha perso la vita Roberto Vitale, 60 anni.
Il muratore deceduto a Milano
Originario del Kosovo, Endrit viveva a Rovato (Brescia). La sua famiglia è rimasta nel paese d’origine, dove lascia padre, madre e un fratello. Un altro fratello risiede a Vienna. È morto sul cantiere in via Edoardo Bassini, cadendo a terra dopo una caduta di dodici metri. Endrit stava lavorando a un intervento di tinteggiatura al terzo piano del condominio.
Poco prima delle 10, per cause ancora da chiarire, è caduto all’indietro e la barriera ha ceduto. È possibile abbia perso l’equilibrio. La dinamica deve ancora essere ricostruita, e sul posto sono intervenuti la polizia locale e i vigili del fuoco, oltre ai tecnici di Ats per gli accertamenti. Sul corpo del giovane è stata disposta l’autopsia e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Una vittima già in pensione
Roberto Vitale, 60 anni, è un’altra vittima del tragico bilancio di incidenti sul lavoro a Milano. È stato travolto da un veicolo all’interno dell’azienda dove stava lavorando a Carpiano. A investirlo è stato un collega di 62 anni che non si è accorto della sua presenza mentre guidava un mezzo di un’azienda di San Giuliano Milanese.
Vitale, già in pensione, lavorava per una ditta bresciana. Ci sono preoccupazioni riguardo all’assurdità della sua morte e all’inconcepibile situazione di un pensionato costretto a lavorare per arrotondare una pensione in difficoltà.
Una situazione insostenibile
È una strage continua, afferma un rappresentante sindacale. Non bastano minuti di silenzio e promesse di intervento. Serve una vera cultura della prevenzione che metta al centro la vita e la sicurezza delle persone. La politica degli annunci non è più accettabile, ogni morte sul lavoro è una sconfitta per lo Stato e il sistema produttivo.
Negli ultimi 24 ore, in Italia si sono registrati 5 morti sul lavoro. Un fenomeno allarmante che richiede attenzione.