Vaticano: Papa Leone torna al Palazzo Apostolico.
I primi passi di Leone XIV alla guida della Chiesa stanno soddisfacendo le aspettative dei cardinali che lo hanno eletto. I cardinali cercavano un buon pastore, ma confidavano anche che il nuovo pontefice potesse riequilibrare la forma di governo che era diventata autoritaria sotto il pontificato precedente, destabilizzando clero e fedeli con atti ritenuti audaci. Leone ha ristabilito, con gentilezza e fermezza, la dignità spettante al Sommo Pontefice attraverso gesti piccoli ma significativi. Ha accettato il baciamano come forma di rispetto, ma ha rifiutato di farsi fotografare in selfie, simbolo di una decadenza stereotipata. Anche l’aspetto esteriore è tornato a essere quello consono, indossando un abbigliamento formale, come l’abito corale nelle occasioni ufficiali e l’anello del Pescatore. Fin dalla sera dell’elezione, ha scelto di non dormire a Santa Marta, ma di soggiornare temporaneamente nella casa ai cardinali a Palazzo Sant’Uffizio.
Leone ha riaperto l’appartamento pontificio al terzo piano del Palazzo Apostolico, controllando le stanze dove i predecessori hanno soggiornato dal 1870 al 2013, con l’intento di stabilirsi una volta completati i necessari lavori di ristrutturazione. Durante l’occupazione a Santa Marta, ci sono stati problemi di ordine pubblico, sicurezza ed economici. I “cinquanta metri quadrati” sono diventati numerose stanze, fino a occupare l’intero secondo piano, includendo una cucina, un salone di rappresentanza, una cappella privata e locali per i collaboratori. Questo ha richiesto una manutenzione e un aumento della sicurezza, con la necessità di assunzioni aggiuntive nella gendarmeria e nell’esercito delle guardie svizzere. I costi della gestione di Santa Marta sono aumentati significativamente, arrivando a quasi duecentomila euro al mese. Leone ha quindi deciso di vivere dove i Papi hanno sempre soggiornato, riportando Santa Marta al suo uso ordinario.