Valutazione di esercizio abusivo e usurpazione titolo
Una denuncia è stata sporta nei confronti di un avvocato dopo che era emersa la sua presunta presentazione come legale a una donna. La situazione era monitorata dall’Ordine degli avvocati locale, a seguito di un’altra denuncia per esercizio abusivo della professione forense. A questa si è aggiunta un’inchiesta giornalistica che ha rivelato problemi legali passati del consulente coinvolto, nonché testimonianze di truffe da parte di clienti. Un caso è stato risolto con un accordo, mentre l’altro è ancora in fase di indagine.
Di recente, l’Ordine ha inviato una comunicazione a un programma di approfondimento, chiedendo di valutare la sussistenza di reati legati all’esercizio abusivo della professione e all’usurpazione del titolo di avvocato.
In risposta alle accuse, il legale del consulente ha affermato che non sono state ricevute comunicazioni ufficiali dalla Procura locale riguardo a un’indagine. Inoltre, ha sottolineato che per configurare il reato di esercizio abusivo è necessario che l’agente compia un atto riservato alla professione forense, aspetto che sarebbe sconosciuto alla guida dell’Ordine. Infine, è stato ricordato che l’usurpazione di titoli è stata depenalizzata, e competenze legali specifiche non devono essere necessariamente valutate dalla Procura, ma da autorità amministrative.