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Tensioni in Aula tra Meloni e Schlein: battaglia anticipata.

Il duello in Aula alla Camera tra la premier e la leader del Pd: «Abbiamo aumentato la spesa per la sanità», «Solo un trucco contabile, ma gli italiani non sono fessi»

Il triello ha visto una vittoria in bilico. La premier Meloni, in camicia bianca e giacca grigia, e la leader del Pd, Schlein, in giacca vinaccia e camicia bianca, hanno ingaggiato un acceso confronto, con colpi sotto la cintura. Schlein è riuscita a innervosire la premier, forte del fatto di avere l’ultima parola. Conte ha anche lui attaccato, sebbene sottoposto al peso delle sue scelte passate. Lo scontro è stato violento, tanto che il presidente Fontana, all’esterno dell’Aula, ha commentato: «Ragazzi, che battaglia!».

Il premier time è iniziato in sordina. L’interrogante ha un minuto per la domanda, mentre la premier, se il quesito è della maggioranza, risponde con tre minuti. Se proviene dall’opposizione, il confronto risulta più teso ma meno incisivo. Montecitorio, nonostante il clima iniziale, vive di fervore.

Angelo Bonelli, insieme a Marco Grimaldi, ha duellato con Meloni su tematiche relative a Gaza e Netanyahu. Riccardo Molinari ha poi sostenuto Meloni con una domanda sulle forze dell’ordine. In questo frangente, Riccardo Magi ha sollevato un lenzuolo da fantasma per protestare contro i silenzi dei media riguardo ai referendum. Espulso da Fontana, si è fatto trascinare fuori mentre resisteva.

Maria Elena Boschi ha accusato Meloni di favoleggiare. La risposta ha evidenziato uno svarione della premier sullo spread, che ha confuso con i titoli di Stato italiani. Anche il ministro dell’Economia si è mostrato scettico.

Con Conte si è assistito a un confronto sarcastico. L’accusa di incompetenza e sostegno al riarmo ha generato una tensione palpabile. Conte ha chiesto al parlamento di alzarsi in segno di solidarietà con le vittime di Gaza, con Meloni e i suoi rimanenti seduti e le urla che l’ha definita uno “sciacallo”.

Elly Schlein ha scelto la Sanità come tema conclusivo del suo intervento. Il clima è cambiato, e Meloni ha cercato di costringerla a riconoscere contraddizioni. Il dibattito si è fatto intenso, con Schlein che ha accusato Meloni di buone notizie solo per sé, mentre le cattive verità vengono attribuite ad altri. «Gli italiani ormai capiscono il gioco!» ha concluso.

La sfida elettorale si avvicina e il confronto è già in atto. Le due donne, abituate a non chiedere permesso, dovranno discutere se intendono modificare la legge elettorale in direzione proporzionale e reintrodurre le preferenze.

Entrambe si allontanano con espressioni imbronciate, per una convinzione che il confronto sia stato positivo, sebbene ci fosse spazio per miglioramenti. Combattenti nel vero senso della parola.


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