Sequestrati altri coltelli del marito di Liliana Resinovich.
Circa due anni fa, sono stati regalati tre coltelli a un conoscente, il quale, appresa la notizia del sequestro in casa di un uomo, si è presentato davanti agli inquirenti.
Nuovi sviluppi riguardano il marito di Liliana Resinovich, trovata morta a Trieste il 5 gennaio 2022. Durante la seconda fase delle indagini, altri tre coltelli sono stati scrutinati dalla procura, oltre a quelli già sequestrati di recente.
I coltelli attenzionati dalla procura
Due anni fa, l’individuo avrebbe regalato tre lame a un conoscente in Toscana. Quest’ultimo, dopo aver appreso del sequestro di un ingente numero di coltelli e forbici presso l’abitazione dell’uomo, ha contattato la pm dell’inchiesta per rivelare di aver ricevuto in dono i coltelli. È stato quindi convocato negli uffici della Squadra Mobile, dove gli è stato chiesto del suo rapporto con l’uomo e i coltelli sono stati sequestrati. È importante notare che sul corpo della Resinovich non sono state trovate ferite da armi da taglio; l’ultima ricostruzione della procura indica percosse e un eventuale soffocamento come causa della morte.
Le dichiarazioni dell’indagato
Intanto, l’uomo ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo un periodo di irreperibilità. Intercettato mentre guidava, ha affermato di non avere nulla a che fare con la morte di Liliana e di considerarla una bella città, dove si è trasferito nel 1995. Ha risposto negativamente a una domanda sulla sua condizione di ‘già condannato’, affermando di vivere alla giornata e di non preoccuparsi del futuro. Ha anche menzionato di vivere un dramma da tre anni e mezzo e di non voler discutere le responsabilità.»
L’incidente probatorio di un testimone
Nei prossimi giorni, si deciderà sull’assunzione con incidente probatorio della testimonianza di un amico intimo della Resinovich, il quale ha espresso dubbi sulle reali responsabilità dell’indagato nell’omicidio, suggerendo che, se davvero fosse l’esecutore materiale, non abbia potuto agire da solo.